"Vita affettiva e sessuale nei paraplegici", un libro che apre nuovi orizzonti

La sessuologa e psicologa torinese Monica Cappello indaga i bisogni affettivi e sessuali nei soggetti portatori di handicap
cappello monica

Su disabilità e tematiche concernenti il lavoro, la famiglia, la scuola e le barriere architettoniche si è scritto e si scrive molto. Non così su tematiche delicate, ma altrettanto importanti, quali l’affettività e sessualità dei soggetti disabili, aspetti riguardo ai quali emergono ancora molti pregiudizi e atteggiamenti di rifiuto, uniti alla tendenza a ignorare spesso del tutto l’argomento. A far luce su questi temi dal punto di vista psicologico è una nuova opera dal titolo ” Vita affettiva e sessuale nei paraplegici”, scritta dalla psicologa e sessuologa torinese Monica Cappello, consulente di importanti riviste e siti web di salute.

“La persona portatrice di handicap – spiega la dottoressa Cappello – si vede per lo più negato il diritto di vivere la propria vita affettiva e sessuale. In questo libro ho fatto riferimento, in particolare, a una sessualità capace di prendere in considerazione tutto l’essere umano nella sua globalità e interazione delle varie componenti della personalità, vale a dire quelle cognitiva, morale, sociale e emotiva. La genitalità in senso stretto deve essere integrata in un progetto di più ampio respiro, avendo chiaro un modello di sessualità più ampio in cui possano trovare posto l’esperienza del piacere sessuale, ma anche lo sviluppo relazionale della personalità, nella sua capacità di confrontarsi con uomini e donne”.Disabili cuore

“Troppo spesso – aggiunge la dottoressa Cappello – il portatore di handicap e i soggetti paraplegici sono identificati con il loro handicap. Bisogna, invece, capire che queste persone hanno, come tutti gli esseri umani, un desiderio di affetto costante, anche se incontrano, più degli altri, difficoltà nell’esprimere in modo soddisfacente il loro desiderio sessuale. Nel libro ho preso in considerazione il caso in cui l’handicap nasca al momento della nascita e il caso in cui sorga in una fase successiva, adolescenziale. Nel primo caso, il disabile dalla nascita reca in sé ferite profonde riguardanti il suo Io e il suo sé. La profonda ferita narcisistica subita dalla madre porta a una drastica riduzione di contatto corporeo con il figlio disabile, che viene in famiglia sempre considerato alla stregua di un bambino, innocente e privo di esigenze affettive adulte e sessuali. Nel caso in cui l’handicap motorio sopraggiunga nell’adolescenza, ciò provoca una ferita a tutti i bisogni fondamentali del sé psichico, cioè attaccamento, autonomia, identità sessuale e autostima. L’adolescente disabile avverte un crescente bisogno di intimità, ma al tempo stesso, all’insorgere dell’handicap, vengono a incrinarsi la propria autostima e quella che era la propria identità sessuale acquisita. Nel caso in cui, invece, l’handicap insorga in uno dei due componenti di una coppia, allora un rapporto d’amore stabile e motivato rende possibile affrontare le varie dinamiche di coppia, alla ricerca di un nuovo equilibrio”.

Sono state prese in considerazione le due principali cause di paraplegia: la lesione midollare e la sclerosi multipla, analizzandone la funzione sessuale sia dal punto di vista psicologico che fisiopatologico. Infine, nel libro vengono affrontati anche temi come il matrimonio tra i disabili e l’importanza della prevenzione degli handicap in seno alla famiglia, oltre a una particolare attenzione rivolta al sostegno familiare, in quanto proprio la famiglia deve essere il basilare modello di integrazione per il soggetto portatore di handicap.

 Mara Martellotta

Il libro è disponibile su Feltrinelli.it e su ilmiolibro.it

http://www.lafeltrinelli.it/libri/cappello-monica/vita-affettiva-e-sessuale-nei/9788892308527

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/214737/vita-affettiva-e-sessuale-nei-paraplegici-4/

Per informazioni:

http://cappellomonica.xoom.it/

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