Venaria è “più difendibile”. E il Gruppo dei Sette rischia di lasciare Torino per Milano

Si apprende dai giornali che il G7 del lavoro e dell’industria già previsto a Torino dal 26 al 30 Settembre, che rispetto al Lingotto ha visto preferire la Reggia di Venaria come location per il vertice tra i ministri di Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Canada e Giappone perché “più difendibile”, rischia di slittare su Milano proprio per una questione di sicurezza.

In queste ultime ore da Roma, la Presidenza del Consiglio e il Ministero dello Sviluppo Economico non hanno nascosto preoccupazioni su ciò che potrebbe accadere, visti gli episodi manifestati ad Amburgo per il G20 e considerato appunto lo stato del bassissimo livello di sicurezza che ha raggiunto Torino e per il quale oggettivamente l’attuale amministrazione Cinque Stelle pare non saper (o voler) controllare. L’ennesima umiliazione per Torino. Qualche settimana fa, i capigruppo di tutto il Centrodestra torinese capitanati dal consigliere-notaio Alberto Morano avevano espresso preoccupazione e perplessità sullo svolgimento di un evento di tale portata e in particolare Morano aveva dichiarato attraverso un post su Facebook: “Le gravi minacce di Askatasuna riportate da La Stampa la contiguità tra alcuni esponenti della maggioranza Cinque Stelle ed il movimento Askatasuna, l’ambiguità del Sindaco Appendino che non ha il coraggio e la forza di prendere le distanze dai centri sociali e l’incapacità della Giunta in relazione al tema sicurezza, drammaticamente messa in evidenza dai fallimenti nell’ultimo mese, non lasciano adito a dubbi. Torino non può permettersi in alcun modo di diventare un’altra Genova e non si può chiedere ai Torinesi di vivere nella paura e nell’angoscia di un assedio dagli esiti imprevedibili.” Riflessioni che sembrano pervenire dalle premure del buon padre di famiglia per la salvaguardia dei cittadini e del patrimonio pubblico, benchè sarebbe l’ennesima ferita oltre che all’orgoglio sabaudo, all’immagine gravemente danneggiata della Città dopo la tragedia di Piazza San Carlo e le aggressioni in Piazza Santa Giulia per mano di alcuni individui dei centri sociali. Approccio diverso invece per il capogruppo del PD Stefano Lo Russo, sostenitore del G7 a Torino, che nell’ultima seduta di Consiglio Comunale ha chiesto chiarimenti in merito: “Da parte dell’amministrazione riscontriamo sul tema un’apatia che rischia di pregiudicare l’arrivo del G7 nella nostra città”. Ma nella maggioranza a Cinque Stelle c’è chi non nasconde la contrarietà ad ospitare il vertice a Torino come la consigliera Viviana Ferrero che apertamente prende posizione sul tema: “Torino deve per forza accettare questa ospitalità? Deve per forza chinare la testa ed essere teatro di contestazioni e repressioni? Io sono assolutamente contraria a che le città diventino teatro di scontro tra manifestanti e polizia. Riunitevi altrove”. Tutto bene, non fosse che il sepolcro imbiancato della maggioranza Pentastellata nella seduta di Consiglio Comunale del 26 Giugno scorso affermava: “E’ superficiale chiedere la chiusura dei centri sociali. Fanno parte della Città come gli ospedali”. Tutto bene quindi per chi vuole agire indisturbato contro ogni principio di legalità, supportato da chi invece dovrebbe garantirla. E sempre tutto bene, anche se non si contano più gli eventi che Torino ha perso nell’ultimo anno con tanto di turismo in calo e mancate ricadute economiche in tutti i settori, multe, tasse e tariffe schizzate alle stelle, (il tutto propagandato come un corso di educazione civica 2.0) una dignità svanita nel giro di pochi mesi e i violenti dei centri sociali alla ribalta. Ma andrà sempre tutto bene fintanto che cinismo, arroganza e incapacità avranno l’abito bon ton.

CV

STORIE DI CITTA’ di patrizio Tosetto

Sono letteralmente basito. Di fatto gli amministratori pentastellati hanno detto no alla proposta di fare il G7 su occupazione e lavoro. Pazzesco, con una sola motivazione: paura. Magari di fare una figuraccia. Di non essere all’altezza. Ed e’ vero che con questo  dimostrano di non essere all’ altezza. Scimmiottano i loro colleghi romani dopo il no alle Olimpiadi. Altro colpo inferto alla nostra martoriata Citta’. Addirittura c’e’ chi con supponenza ha detto: perché  dovremmo ospitarli? Credibilita’ internazionale o, per esempio Senso dello Stato, perché no. E poi per creare un’occasione per la nostra città. Tra le altre cose un G7 su lavoro e occupazione dice forse qualcosa ai nostri zelanti signor no? Una volta eravamo capitale del lavoro e oggi cerchiamo di salire la china tentando di crearlo, il lavoro.  Ma no, forse ho capito: e’ una questione ideologica, contro il g7 dei “padroni”. Poi con tutti gli antagonisti pronti nel menar le mani…  Chissà cosa penserà chi ha già ospitato ed ospiterà questi vertici. Ritengo  ignavia e codardia. Appunto, non siamo credibili. Ed ovviamente dividere tra Venaria e Milano non e’ immaginabile, con  una Milano pronta nel dire “non vi preoccupate, si faccia nella nostra città”. E come dargli torto. Qui siamo ad una presunta nuova classe dirigente che abdicando al suo ruolo politico di scegliere…sceglie di non scegliere.  Proprio perché ora non può o potra’ appellarsi al fatidico : la colpa è di chi ci ha preceduto. Povera nostra citta ‘. Un altro colpo pesante inferto. Sono terrorizzato che possa essere il definitivo.

 

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