Le truppe del Lungo e del Fortunato sono in letargo? Meno tasse & balzelli per tutti!

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IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Tra ordini del giorno spesso insulsi, ma rivendicati da esponenti della maggioranza come “piume sul cappello” verso i rispettivi elettorati, e scivoloni degli esecutivi, si alimenta il gran circo del “dolce far niente” tanto in Comune come in Regione

 

Quando le maggioranze sono troppo robuste è inevitabile che siano anche più friabili: è una legge basilare della politica che stanno sperimentando, sia in Comune che in Regione, i rispettivi vertici, ovvero il Lungo e il Fortunato. Dei mal di pancia in seno al “corpaccione” della maggioranza comunale non mancano certo esempi eclatanti, quando sono ormai trascorsi quasi i quattro quinti della consigliatura. Si può dire che su ogni tema si siano espresse almeno due, tre o quattro sensibilità diverse, persino sulle banalità.

 

Anzi, più il tema è futile e più si scatena la bagarre, altro principio mai smentito dell’ars politica. Prendiamo l’ultima piazzata, innescata dal radicale Viale e altri, sulla mancata attivazione, da parte della Giunta, di una tassa da far pagare ai bus che arriveranno in città per l’Ostensione della  Sindone. Come succede spesso la maggioranza aveva votato un ordine del giorno per impegnare la Giunta etc etc … documento rimasto a quanto pare inevaso, forse perché l’assessore Lavolta non lo condivideva ma, per ignavia, disattenzione o menefreghismo ha lasciato che fosse tranquillamente approvato. Salvo provvedervi tardivamente, nel piano mobilità, infine varato dalla Giunta l’altro ieri. L’opposizione ci andrebbe a nozze, se mai esistesse.

 

Un caso analogo si è registrato in Regione, dove l’armonia tra Giunta e Consiglio, a soli otto mesi dall’insediamento, è ancor più periclitante. A dicembre l’aula aveva votato un documento per chiedere una moratoria di due anni rispetto alla verifica della regolarità dei documenti contributivi agli ambulanti. Tema scivoloso, su cui si sono già viste infuocate manifestazioni davanti a palazzo Lascaris. Sollecitata a dare corso agli indirizzi del Consiglio, l’assessora De Santis, abituata a dire pane al pane e vino al vino, ha dichiarato che non ci pensa neppure, perché “la Regione vuole sostenere solo i commercianti onesti”. Apriti cielo: il gruppo grillino, appoggiato sottobanco e con malcelata soddisfazione dai malpancisti piddini, ha gridato alla lesa maestà del Consiglio chiedendo un intervento riparatore del presidente Laus e minacciando la sfiducia all’assessora.

 

E proprio negli stessi giorni si sono fatti nuovamente vivi quelli del comitato che combatte la diga in Valsessera (a cavallo tra Biella e Vercelli). Supportati dal consigliere Pd del territorio, Barazzotto, che ha ingaggiato ormai un duello all’ultimo sangue con l’assessore competente Valmaggia, chiedono lo stop al progetto, cosa che la Giunta non vuole fare (perché, si afferma, ormai l’iter è concluso e tutto è in mano a Roma).

 

Insomma, tra ordini del giorno spesso insulsi, ma rivendicati da esponenti della maggioranza come “piume sul cappello” verso i rispettivi elettorati, e scivoloni degli esecutivi, si alimenta il gran circo del “dolce far niente” tanto in Sala Rossa come nel bunker di Palazzo Lascaris, al punto che in quest’ultimo caso, nella settimana entrante non sarà neppure riunita l’aula, non essendoci nulla da approvare. Visto il salasso di tasse e balzelli affibbiato con la recente manovra del Chiampa, quando i legislatori sono in sonno i piemontesi hanno solo da guadagnare!

 

(Foto: il Torinese)

Ghinotto

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