Le “trame sensibili” di Sissi Sardone

SARDONE 2L’evento, in calendario per la rassegna “Appuntamenti con la Grafica d’ Autore” è promosso dall’ associazione “Il Brunitoio”

 

E’ stata inaugurata sabato 12 dicembre, alla Sala Esposizioni Panizza (corso Belvedere 114) a Ghiffa, sul Lago Maggiore, la mostra “Trame sensibili” di Sissi Sardone. L’evento, in calendario per la rassegna “Appuntamenti con la Grafica d’ Autore” è promosso dall’ associazione “Il Brunitoio”. Sissi Sardone , tra i fondatori dell’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “Il Brunitoio”, ha collaborato nel corso di dodici anni di attività dell’associazione all’allestimento di numerose mostre, partecipando all’attività dei laboratori e ai corsi di grafica che hanno costituito la sua formazione artistica. Ha esposto in alcune mostre collettive ed è alla sua seconda mostra personale, dopo quella allestita in estate sul lago d’Orta,  presso l’Aglaia Arts And Crafts di Omegna. Protagoniste delle sue “trame sensibili” sono le bustine di tè che Sissi riutilizza in modo del tutto insolito. Nelle sue opere le bustine di tè verde, bianco o nero non esauriscono  le loro proprietà con l’infusione nelle tazze ma riscoprono una seconda vita  che consente loro di farci “esplorare segni e  reticoli di sensazioni”, costruendo originalissimi “percorsi di relazioni”, come ha detto Francesco Pagliari  nella sua presentazione.SARDONE 1

 

Queste bustine, simbolo di momenti conviviali, sono il punto di partenza della riflessione dell’artista, che – con estrema delicatezza – le utilizza per creare tenue ed eteree matrici idonee al suo lavoro calcografico. Crea quindi composizioni astratte, dai motivi geometrici, sulle quali interviene con delicati tocchi e accenni di colore. Scelte cromatiche raffinate, dove il colore o le scale dei grigi non “ dominano” ma “accompagnano” le forme delle bustine, con sfumature che ricordano l’acqua del lago (  l’ambiente dove Sissi Sardone è sempre vissuta ) ed i colori della stessa bevanda che, presumibilmente venne introdotta in Europa dai portoghesi anche se la prima importazione della quale si ha traccia rimanda alla famosa Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Ubaldo Rodari, che ha curato la mostra, ha scritto: “L’età contemporanea si esprime soprattutto per la capacità di produrre al suo interno una quantità di immagini prima impensabili. Molti artisti contemporanei da tempo stanno ripensando al loro rapporto con le immagini e ai modi con cui crearle”. E Sissi Sardone, con la sua ricerca originale e l’uso alternativo delle sue bustine del tè, rispecchia questa tendenza con garbo e stile. La mostra è visitabile fino al 29 febbraio 2015. Orari: da giovedì a domenica,16.00/19.00 (dal primo gennaio visite scolastiche e/o su appuntamento).

 

Marco Travaglini

 

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