Tornano "madre e padre" sulla carta di identità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Nel provvedimento, firmato il 31 gennaio scorso dal ministero dell’Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell’Economia, sulla carta d’identità il termine “genitore” viene sostituito dai più tradizionali “padre” e “madre” ogni qual volta si presenta nel testo che predispone le “modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica“. Il provvedimento modifica il testo del decreto del 23 dicembre 2015, con il quale si introduceva la dicitura “genitori”. Lo scorso novembre era stato lo stesso ministro Salvini a proporre il reintegro di “padre” e “madre”. Il vicepremier aveva annunciato la sua battaglia “in difesa della famiglia naturale”, partendo già dalle pagine web del Viminale. Ora, a pochi mesi da quelle parole, la modifica ha effetto per decreto. Il provvedimento era stato bocciato dal Garante della Privacy, Antonello Soro. Il 24 novembre 2018, infatti, Soro, nel parere richiesto dal Governo, aveva scritto: “La modifica introdotta dal decreto si è rivelata inattuabile in alcune ipotesi, con gli effetti discriminatori che necessariamente ne conseguono per il minore. Per esempio, nei casi nei quali egli sia affidato non al padre e alla madre biologici, ma a coloro i quali esercitino — secondo quanto previsto dall’ordinamento — la responsabilità genitoriale a seguito di trascrizione di atto di nascita formato all’estero, sentenza di adozione in casi particolari o riconoscimento di provvedimento di adozione pronunciato all’estero”.

 

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