Tav, storia infinita: burocrati ministeriali frenano la Torino-Lione?

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Il progetto definitivo potrebbe non venire approvato entro la fine dell’ anno dal Cipe

 

Un nuovo stop per il progetto definitivo della Tav? Potrebbe non venire approvato entro la fine dell’ anno dal Cipe in quanto “giace irresponsabilmente negli uffici del ministero dell’Ambiente, vittima di qualche burocrate che se ne infischia degli impegni assunti dal nostro Paese”. E’ ciò che sostiene Stefano Esposito, senatore Pd pro tav, vicepresidente della commissione Trasporti. “I veri avversari della Torino-Lione stanno a Roma e non in Val Susa: il progetto doveva essere approvato entro settembre”.

 

Dopo le polemiche sul costo dell’opera che ”sarà definito dal certificatore terzo e ad oggi a carico dell’Italia sono 2,9 miliardi, al netto degli 1,9 del contributo Ue”, diceva Maurizio Gentile, ora l’ostacolo della burocrazia. Se è vero che  “Il costo non è cambiato e non c’è motivo di dubitare che il contributo Ue sarà del 40%” si ricorderà però che la stampa aveva diffuso voci insistenti circa un aumento dei costi fino a 12 miliardi.

 

Da qui la polemica politica e i ricorsi avviati presso la Corte dei Conti da una ventina di sindaci No Tav. Il ministro Maurizio Lupi aveva in ogni caso confermato in Parlamento che “tra le priorità infrastrutturali del Governo c’è la Torino-Lione e che i costi sono stati fissati” e aveva nuovamente sottolineato che restava – come previsto – a 2,9 miliardi il contributo italiano. La tav è  inoltre stata confermata pochi giorni fa dall’Ue” opera strategica, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa”.

 

Chissà che le scartoffie non vanifichino il tutto.

 

(Foto: il Torinese)

 

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