Tav e dintorni. Ma Torino è ancora in Italia?

Le intenzioni No Tav del governo 5 stelle- Lega mettono ancora una volta in evidenza lo scarso peso politico, economico e culturale dell’area torinese. Intanto ci si appresta a confermare il Tap (il gasdotto che sbarca fra le proteste in Puglia)

Così il Tav sembra essere una rivendicazione campanilistica della sola Torino . Ma ricorda giustamente Étienne Blanc, 62 anni, vicepresidente della regione confinante Auvergne-Rhône-Alpes, la più industriale di Francia: “L’Italia del Nord ha basato il suo sviluppo e la sua ricchezza sugli scambi commerciali con il resto dell’Europa. Non può fare a meno del Tav». Ancora una volta si dimostra l’incapacità delle classi dirigenti torinesi di stringere alleanze: con Milano, alla quale abbiamo regalato il più grande gruppo bancario italiano ( Intesa San Paolo) e che ci degna delle attenzioni che un tempo si riservavano alle colonie. E poi con le   Regioni Lombardia e Veneto, governate da leghisti e che dovrebbero essere interessate al collegamento Est Ovest di merci e passeggeri. Invece tutti tacciono. Per Milano , forse c’è nell’inconscio un inespresso timore che si torni ai tempi in cui la famiglia Agnelli faceva shopping fra le aziende milanesi , e la paura di un confronto impietoso, a favore di Torino, sulle potenzialità turistiche di una città-gioiello come la capitale sabauda, svantaggiata anche sul piano turistico dagli scarsi collegamenti internazionali.   Mi diceva un tour operator estero,   che si va a Milano anche perchè , atterrando a Malpensa, il capoluogo lombardo è sulla strada per Venezia , cioè si va verso est mentre per venire a Torino si dovrebbe girare a Ovest allungando i tempi ( e i costi) del viaggio verso la città lagunare.

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Così Torino è sola, senza una classe dirigente alla sua altezza, un puntino in alto a sinistra sulla carta geografica d’ Italia. Ma il treno ad alta velocità per Parigi dovrebbe essere una infrastruttura cardine per il Paese. La Lega fa finta di crederci, mentre Salvini si dedica a temi di distrazione di massa, che andrebbero affrontati con ben altri argomenti tipo il rilancio della cooperazione Nord-Sud e non solo fermando qualche barcone di disperati nel Mediterraneo , oppure lo sgombero di qualche campo Rom abusivo ( cosa ovvia,   che potrebbe meritare poche righe nelle cronache locali) mentre i 5 stelle fanno la politica economica e impongono le scelte strategiche per il Paese. Credo poco che si arrivi alla flat tax, penso sia più probabile che si arrivi a un qualche “reddito di cittadinanza” che rischia di essere una manovra ( pagata molto cara) puramente assistenziale, stile pensioni di “invalidità” di esecrata memoria. Intanto il sindaco Appendino ,dopo aver fatto finta di chiedere le Olimpiadi ( ma con tanti se e ma da rendere la candidatura impossibile) farà chiudere anche i cantieri Tav , perdendo altri migliaia di posti di lavoro potenziali. Faccio notare che anche i dati sull’afflusso nei musei torinesi sono negativi, dopo la decisione di limitare i grandi eventi culturali e ora la paura dei grandi raduni dopo gli eventi in piazza San Carlo nella notte di Juventus Real Madrid. Appendino è stata votata da molti con la speranza, che una nuova classe dirigente potesse rilanciare la città, deve fare attenzione a non spegnere sul nascere questi entusiasmi .

 

Ibis

 

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