Ecco la storia piemontese di papa Bergoglio

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Nosiglia: “Gli faremo trovare a tavola la bagna cauda”

 

Il papa incontrerà privatamente i suoi parenti torinesi e piemontesi lunedì, in arcivescovado. Non li vede dal 2005, quando si trovava in Italia per il Conclave che elesse Papa Benedetto XVI. Fu allora che tornò sui colli dell’Astigiano, terra che diede i natali a don Bosco. Come è noto, il pontefice è argentino ma figlio di immigrati, tanto che la Regione lo insignì nel 2003 del Premio ‘Piemontesi nel mondo’. Suo padre, prima di emigrare in Sud America, venne battezzato nella chiesa di Santa Teresa d’Avila, a due passi da piazza San Carlo. Papa Bergoglio non dimentica le sue origini “sabaude”, come quella volta che, nell’udienza generale sulla necessità di essere cristiani veri usò il termine “mugna quacia”, faccia da acqua cheta, o come lui stesso disse, faccia da immaginetta. Imparò il piemontese da nonna che a Torino si sposò con Giovanni Bergoglio. In terra piemontese nacque Mario, il papà del papa. La famiglia Bergoglio nel 1929 partì da Genova per il Nuovo Mondo nel 1929. E oggi, nella sua visita a Torino , fa sapere l’ Ansa, Bergoglio tornerà anche a mangiare ‘tipico’. Non mancherà la bagna cauda, ha dichiarato all’agenzia stampa l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia: “Sappiamo che al Papa piace e faremo in modo che sia sulla sua tavola”.

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