Sotto la Mole una strana campagna elettorale laboratorio

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Il candidato è un fiume carsico sempre attivo anche al Salone del Libro o al raduno degli alpini ad Asti. Val bene un voto una preferenza. Dalla presentazione di un libro ad un bicchiere di vino, tutto fa brodo

Ripresa della campagna elettorale dopo il parziale stop per la verifica delle firme. Sicuramente vista la mole, un lavorone per gli uffici preposti, parziale perché il candidato è un fiume carsico semprefassino balla attivo anche al Salone del Libro o al raduno degli alpini ad Asti. Val bene un voto una preferenza. Dalla presentazione di un libro ad un bicchiere di vino, tutto fa brodo.

Alcuni sottolineano la possibile e forte astensione, capisco ma non condivido. Non andare a votare, appunto, non fa brodo, e con buona pace dei critici della democrazia, ricordo la mirabile frase del Presidente per antonomasia Sandro Pertini : “preferisco la più lacunosa democrazia alle più perfetta delle dittature”.

E poi il parlare con la gente ha aspetti sicuramente positivi. E molte volte è la prima impressione quella che conta. Ad esempio il candidato che prima ascolta e dice successivamente la sua mi è più  simpatico di chi sproloquia .  Saranno piccole cose che molte volte fanno la differenza. Un Piero Fassino che si lancia in balli sfrenati con Emiliano governatore pugliese e, si dice in giro, cerca di non far venire il Matteo nazionale (Renzi) in calo di popolarità. Un Roberto Rosso che non demorde, nonostante i non positivi sondaggi.

Quando chiedo cosa succerà tutti mi rispondono : dipenderà dalle percentuali. Parto da una domanda: Fassino andrà al ballottaggio? La maggioranza risponde: Si! La cosa curiosa è che i pochi che viceversa pensano che vincerà al primo, successivamente mi dicono che voteranno Giorgio Airaudo, i sondaggi lo danno tra l’8 e il 10 percento, e i bene informati, ipotizzano l’apparentamento con Piero Fassino. Ma come, obbietto: si è presentato contro e poi ci fa l’accordo? Ma riflettendo bene capisco la “dura legge” di chi vuole vincere e non solo partecipare. Questa è anche la democrazia…. bellezza.

perna foto mole mongolfieraMa non si deve dare nulla per scontato, e il terzo incomodo può essere Chiara Appendino. Di lei stupisce piacevolmente il suo stile pacato, molto lontano da quello urlato del Leader maximo Beppe Grillo.. Privilegia singoli e diretti incontri con i cittadini, facendo diventare la gradevolezza del suo volto quasi un programma elettorale. Quasi sicuramente tra i due per un eventuale ballottaggio. Non accetterà apparentamenti? Probabile. E la successiva domanda è: cosa farà chi non è andato a votare o ha votato altro? Ora possiamo solo vedere che cosa sta succedendo. Una sinistra profondamente divisa. E un centro destra che continua a presentarsi in ordine sparso. Diviso non solo nei candidati. Fa un certo effetto vedere Enzo Ghigo, Mimmo Portas e Michele Vietti  relatori di un convegno con connotati fondanti di un nuovo centro (politicamente parlando) che appoggiano incondizionatamente Piero Fassino, e Guido Crosetto dichiarare : se risiedessi a Torino  voterei Fassino.

Osvaldo Napoli e il Notaio Morano? Insieme a Roberto Rosso nel dividersi elettoralmente ciò che rimane. Francamente un po’ pochino, e mi pare, con il fiato corto. Cosa rimane dei partiti e della carica dei 30000 candidati e firmatari ? poco o nulla, il loro dovere di disturbo o di appoggio l’hanno fatto, tocca aii “grandi” continuare. Una ultima considerazione: Torino sarà l’unica grossa città d’Italia che avrà ancora un sindaco di centro sinistra ( ovviamente se vincerà). Quasi una mosca cocchiera, E’ sempre stata un laboratorio politico. Sicuramente il valore politico del risultato finale avrà una valenza nazionale.

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