La sentenza per il giornalista Rai Amandola: non è razzismo

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Tre anni fa allo Juventus stadium prima di Juventus Napoli accusato e licenziato per una domanda considerata offensiva dagli ultras napoletani

 

Il 19 ottobre 2012 In uno stadio che rimbombava di cori su “napoletani puzzano”, Gian Piero Amandola, giornalista Rai Piemonte, intervistò uno degli ultras juventini dei cori e gli chiese “e voi li distinguete dalla puzza… con grande signorilità”. E si scatenò un’orda mediatica, insulti minacce su Internet. Con i tifosi napoletani convinti di essere stati offesi da Amandola. I giornali spesso modificando la frase parlarono di razzismo nel servizio pubblico. E la Rai arrivò a licenziare il giornalista.

 

Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torino, Gianni Marchioni ha emesso una sentenza di assoluzione delle accuse di razzismo. Ha affermato che il giornalista, nel suo servizio per la Tgr, ha informato per diritto di cronaca sulla volgarità e i modi di pensare degli ultras negli stadi italiani. Ed ha anche fatto sarcasmo, stigmatizzato questa volgarità degli ultras juventini. Quando chiede loro “e voi li distinguete dalla puzza… con grande signorilità”. La frase con “grande signorilità” si usa comunemente per irridere alla volgarità di un comportamento “altrimenti non si spiega perché l’avrebbe pronunciata”. Così afferma la sentenza che esclude i motivi del licenziamento di Amandola e della caccia al razzista scatenatasi sui media in quei giorni. Ecco la sentenza, in esclusiva

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