E’ ritornata la Juve schiaccia sassi: stroncata la Lazio con un secco 0-3

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Un incontro di buon auspicio in vista della delicatissima trasferta svedese di mercoledì contro il Malmoe, dove i bianconeri sono praticamente obbligati a vincere se vogliono continuare a mantenere intatte le speranze di qualificazione al turno successivo

 

Doveva essere uno spartiacque – la delicatissima trasferta romana contro la Lazio di Stefano Pioli – per la Juventus campione d’Italia e così è stato. La Vecchia Signora vista sabato sera all’Olimpico si è dimostrata una super squadra guidata da Paul Pogba che ha dimostrato, non solo per le due reti realizzate di ottima fattura, ma per la visione di gioco e l’autorevolezza di gicare come un veterano, di essere in prospettiva, uomo da Pallone d’oro. Ma tutta la squadra, nel suo insieme, si è dimostrata in una forma psico-fisica smagliante, di buon auspicio in vista della delicatissima trasferta svedese di mercoledì contro il Malmoe, dove i bianconeri sono praticamente obbligati a vincere se vogliono continuare a mantenere intatte le speranze di qualificazione al turno successivo. E’ stata una partita a senso unico, fatta eccezione per i primi quindici minuti di gioco, dove la Lazio, applicando un pressing asfissiante fin dall’area bianconera, impediva quelle trame di gioco che pian piano i bianconeri sono riusciti a imporre nei confronti della squadra di Lotito.

Questa volta, a differenza della trasferta sempre dopo la pausa della Nazionale, la squadra di Allegri non si è fatta cogliere impreparata come contro il Sassuolo, dove pareggiò a fatica, ma si è dimostrata all’altezza della situazione orchestrando spettacolari trame di gioco e rendendo tutto così facile da far sembrare, il modulo scelto dal tecnico livornese, il 4-4-1-2 , applicato da anni anziché soltanto da un paio di partite. Un modulo che ha visto salire in cattedra molti giocatori bianconeri, una spanna sopra gli altri il già menzionato Pogba, ma buonissima la prova di Roberto Pereyra, Claudio Marchisio, Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo e naturalmente l’Apache, Carlos Tevez, capocannoniere del torneo con 9 centri in 11 partite, che con la sua realizzazione, su apertura spettacolare di Marchisio, ha portato i bianconeri sul 2 a 0. E la prossima settimana c’è il derby della Mole. Le pagelle bianconere:

 

Gianluigi Buffon: concentrato il giusto, nel secondo tempo è lui che ferma Candreva

Stephan Lichsteiner: meno offensivo che altre volte, cura maggiormente la parte difensiva

Leonardo Bonucci: ordinaria amministrazione, peccato per l’ammonizione

Giorgio Chiellini: riesce a far scomparire un campione del mondo come Klose

Simone Padoin: in un ruolo che non è il suo se la cava discretamente, peccato per l’espulsione

Claudio Marchisio: superba la cavalcata che lo porta a servire un pallone d’oro a Tevez per il 2 a 0

Andrea Pirlo: in avvio stenta un po’ ma poi serve l’assiste dell’1 a 0 e disegna la traiettoria per il 3 a 0

Arturo Vidal: senza voto per aver giocato una manciata di minuti, risparmiato per Malmoe

Paul Pogba: Semplicemente fantastico. Possiede fisico, tecnica, potenza, corsa e personalità da vendere. Un predestinato che farà ancora tanta strada.

Roberto Pereyra: scardina la difesa laziale con le sue incursioni incuneandosi tra le retrovie dell’attacco bianconero. Ottima prestazione, sarà dura tenere fuori un giocatore così preparato.

Federico Mattiello: dopo l’esordio in serie A della settimana scorsa, si presenta con un missile terra aria che per poco non finisce in rete.

Carlos Tevez: incontenibile e superlativo sotto rete. Sono nove i centri e cinque gli assist per i compagni. Un fenomeno, forse il miglior Tevez degli ultimi anni.

Fernando Llorente: forse l’uomo che è venuto a mancare rispetto ai suoi compagni. Non effettua nemmeno un tiro in porta in tutta la partita.

Alvaro Morata: senza infamia e senza lode.

Massimiliano Allegri: Nonostante la squadra sia da tempo in emergenza difensiva non se ne accorge nessuno. Buonissima la condizione della squadra che fa ben sperare per Malmoe. Tiene a distanza di sicurezza la Roma.

 

Dario Barattin

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