Riflessioni post-Lingotto.Un altro referendum su Renzi

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Letteralmente entusiasti i partecipanti al Lingotto e i Renziani di lungo corso. Letteralmente infastiditi, gli altri che Renzi in questi ultimi anni  non ha convinto. Accuse di quelli usciti  d’essere lui il responsabile dell’attuale situazione di stallo. Così  (sarà un caso) nei sondaggi il movimento grillino è  diventato il primo partito e il centro destra recupera

Il PD di Matteo Renzi vira decisamente a sinistra. Più sociale che mercato.  Più occupazione che finanza. L’ ex segretario ed ex presidente del Consiglio si candida a “guida” del PD come uomo di sinistra. Cambiare è lecito. Rimane nella tradizione italiana.  All’estero un segretario che perde le elezioni si dimette lasciando  proseguire altri.  Qui piuttosto si cambia partito o linea politica, ma i dirigenti rimangono.  Ovviamente è affar di chi è iscritto, ed il 30 aprile  voterà alle primarie. Per ora prevale Fassino, poi Chiamparino e un po’ in disparte Franceschini e Gariglio. Prima l’accusa agli ex compagni: avete regalato il partito ai democristiani. La sua conseguenza logica è che il Matteo nazionale supera il leaderismo ed antepone il gruppo. Sarà  vero? Vedremo. Una cosa è vera: il teorico del gruppo…direi quasi l’ideologo  del gruppo è il Ministro Martina. È un ex braccio destro di Bersani. Ma ora siamo già al dopo.  Siamo alle reazioni. Letteralmente entusiasti i partecipanti al Lingotto e i Renziani di lungo corso.Letteralmente infastiditi, gli altri che Renzi in questi ultimi anni  non ha convinto. 

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Accuse di quelli usciti  d’essere lui il responsabile dell’attuale situazione di stallo. Così  (sarà un caso) nei sondaggi il movimento grillino è  diventato il primo partito e il centro destra recupera.  Mentre scrivo, mentre leggo commenti ed articoli, mentre ripenso e cerco di elaborare un tarlo mi picchia  in testa: sono ancora in tempo? Ritorna la famosa frase epica: tutto è perduto fuorché l’onore. Unica grande certezza: si naviga a vista e si vede cosa succede.Se l’impressione è fondata, un po’ pochino. Tanto rumore per nulla e alcuni nodi non sciolti.Il principale: chi diventerà segretario del Pd sarà il candidato per diventare Presidente del Consiglio (Presidente della Repubblica ed elezioni permettendo). 

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Ovviamente Renzi è in pol position .Che ne faranno di Gentiloni, che probabilmente sarà l’ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura che scade  -ricordiamolo – tra un anno.  Che ne sarà, politicamente parlando? Una campagna elettorale in cui i pd diranno che è stato un ottimo presidente ed è per questo che loro candidano Renzi. Ultima considerazione: non è ininfluente quanti voteranno.  Nella loro quantità il valore positivo o negativo delle politiche di Renzi. Ci risiamo? Un referendum su Renzi? Lui che aveva detto mi ritiro se perdo.Non l’ ha fatto e questo  peserà. Per ora ha già pesato negativamente sul PD. Renzi si candida per dirigere il Pd di cui è…Fate voi.

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