Regione, Giampiero Leo: “Direttori giusti al posto giusto”

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REGIONE PALAZZO“Chiamparino ha fatto due volte bene, sia per il metodo seguito, che non è certo né quello partigiano né quello della lottizzazione, ma anche perché, soprattutto in un periodo delicato e complesso e quasi drammatico come l’attuale per l’ente Regione, mettere le persone giuste al posto giusto non è solo importante ma addirittura vitale”

 

La Regione Piemonte ha recentemente nominato i nuovi 8 mega-direttori regionali, accorpando diverse funzioni. Chiediamo a Giampiero Leo, che ha passato 24 anni in Regione, ricoprendo un po’ tutti i ruoli (Consigliere, Presidente di Commissione, Assessore…), e che quindi conosce molto bene la “macchina”, cosa pensa del metodo e delle persone scelte.

In effetti, in ragione di una esperienza certo non breve, sono felice di poter dire che merita un grande apprezzamento tanto il metodo quanto la tipologia di persone prescelte. Il metodo innanzitutto, perché ha tenuto conto delle ricchezze e delle competenze interne all’Ente, e le ha selezionate sulla base del merito. Infatti, passando alle persone fisiche prescelte, si può dire  – senza tema di smentita –  che si tratta di dirigenti che hanno conquistato il credito di cui oggi godono con un lavoro lungo, duro, costante, difficile e importante, mettendoci tutto l’impegno possibile. Ho avuto la fortuna di interagire con diversi di loro, e oltre al fatto che trovo molto bello che ci siano due giovani donne fra i direttori, bisogna dire che entrambe sono lì proprio in ragione del credito meritatamente acquistato nella loro “carriera”. Anche altri due dirigenti conosco molto bene, Gaudenzio De Paoli, che è stato uno dei migliori e più diligenti dirigenti che io abbia avuto nei tanti anni di mio assessorato, e il dottor  Giovanni Lepri, che da sempre, con i precedenti direttori, e vieppiù negli ultimi anni, insieme al dottor Frascisco, ha fatto veri e propri “salti mortali” per garantire il funzionamento della macchina Regione.

 

Nel lungo periodo passato in Regione, in cui si è sempre occupato di Cultura, ben 11 anni li ha trascorsi addirittura come Assessore; cosa pensa della nomina del direttore della cultura, la dottoressa Paola Casagrande?

Penso che, grazie a Dio, abbia veramente proprio tutti i requisiti per svolgere un lavoro che è davvero delicato e complesso, anche se non molti se ne rendono conto. Il comparto di cui andrà a occuparsi è un comparto tanto vitale e fondamentale, quanto in continua evoluzione e delicatissimo. La dottoressa Casagrande assomma in sé esperienza, competenza, pazienza, grande capacità di collaborazione sia verticale che orizzontale, e quella visione “strategica complessiva” che le dà la capacità di tener conto di tutti i pezzi del puzzle complicatissimo che compongono questo settore.

 

Quindi, anche se lei non appartiene all’area politica della maggioranza che governa la Regione, pensa di poter dire che Chiamparino abbia fatto bene?

Direi proprio di sì, anzi, ripeto, ha fatto due volte bene, sia per il metodo seguito, che non è certo né quello partigiano né quello della lottizzazione, ma anche perché, soprattutto in un periodo delicato e complesso e quasi drammatico come l’attuale per l’ente Regione, mettere le persone giuste al posto giusto non è solo importante ma addirittura vitale.

 

 

Claudia Caci

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