RADICALI, LEGGE ELETTORALE REGIONALE: A QUASI DUE ANNI DALLA NOSTRA PETIZIONE NULLA DI FATTO

PER L’ UNINOMINALE MAGGIORITARIO NESSUNA AUDIZIONE IN COMMISSIONE E NESSUNA INTENZIONE SERIA DI RIFORMA

AGLIETTA RADICALI

In seguito alla riapertura del dibattito sulla modifica della legge elettorale nazionale, il cosiddetto “Italicum”, i Radicali dell’Associazione Adelaide Aglietta tornano all’attacco per chiedere che venga calendarizzata in Consiglio regionale la modifica della legge elettorale piemontese, che abbia come perni della riforma l’abolizione del listino e l’introduzione di un sistema uninominale e maggioritario ad un turno, dividendo la Regione in tanti collegi quanti sono gli eletti.

I Radicali, insieme ad altri esponenti della politica regionale e delle amministrazioni locali, hanno presentato ormai quasi due anni fa una petizione in Consiglio regionale in tal senso, senza ottenere alcuna audizione dalla Commissione competente.

Dichiarazione dei Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni, Silvja Manzi e Laura Botti,:

“Essendo giunti a metà legislatura crediamo non ci sia più tempo da perdere. Occorre subito incardinare la riforma del sistema elettorale regionale per ricostruire il cordone ombelicale tra elettori ed eletti. Oggi solo una percentuale assai ridotta di elettori, con la sciagura delle preferenze, seleziona chi deve rappresentare tutti. Noi chiediamo collegi uninominali per dare a tutti la possibilità di scegliere innanzitutto le persone e ridare dignità a territori che oggi non sono rappresentati. Sembra che solo l’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) lo abbia compreso appieno mentre i partiti tacciono o, peggio, difendono il sistema proporzionale e delle preferenze che rappresenta il peggiore dei modi per selezionare la classe dirigente. Mentre finalmente a livello nazionale si parla di collegi uninominali, qui tutto tace; e il tempo che passa segna la volontà di non riformare nulla. Noi a questa inerzia non ci stiamo e per questo chiediamo nuovamente di essere auditi in Commissione”.

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