Quando la musica diventa scultura

La scultura di Fausto Melotti approda al castello di Miradolo, che le dedica un’importante mostra antologica a partire dall’ 11 novembre prossimo. Fausto Melotti è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento, artista a 360 gradi, non soltanto scultore, ma anche pittore, ceramista, poeta e appassionato di musica. La Fondazione Cosso al castello di Miradolo conferma ancora una volta il grande lavoro di ricerca che ha intrapreso da quasi dieci anni, nel creare un dialogo tra le arti figurative e la musica, e la scelta di dedicare una mostra a Fausto Melotti non è certo stata casuale. Ingegnere di formazione e artista per vocazione, Melotti, nato all’inizio del Novecento a Rovereto, ha attraversato un periodo storico durante il quale, nell’Italia delle innovazioni industriali e dei ricordi di guerra, l’astrazione verrà riconosciuta soltanto vari decenni dopo le sue manifestazioni. La sua scultura “non lavora più sul togliere dal pieno, ma sul far emergere dal vuoto”, divenendo l’espressione di una sintesi che evita qualsiasi pesantezza cerebrale e diventa esplicitamente spirituale. Egli ricerca una geometria capace di mettere da parte qualsiasi rappresentazione figurativa, esprimendo un amore puro per la materia, sia essa il bronzo o la ceramica. Melotti, pianista professionista, applica anche alla scultura le leggi della musica; le composizioni che realizza evocano un’armonia fatta di variazioni, di intervalli e di legati, e non è casuale la sua scelta dei titoli delle opere ispirate al lessico musicale, quali Piccola Sequenza, Contrappunto X o Scala musicale, tutti capaci di essere la rappresentazione plastica di un ritmo sonoro plasmato dall’artista. L’esposizione, curata da Francesco Poli e Paolo Repetto, si sviluppa attraverso un percorso che propone al visitatore oltre ottanta opere di Melotti, di cui trenta sculture, dipinti su carta, ceramiche. La speciale sezione “Assonanze” pone a confronto le sue opere con quelle di grandi artisti da lui amati o di cui è stato amico, quali Arturo Martini, Fortunato Depero, Paul Klee, Vassili Kandinskij, Alexander Calder, Lucio Fontana, Atanasio Soldati e Osvaldo Licini. La musica, fonte e passione inesauribile per Melotti, entra in gioco da protagonista nell’esposizione, attraverso un’insolita installazione sonora, nell’ambito del progetto musicale intitolato “Avant-derniere pensee” e curato da Roberto Galimberti, in cui le partiture amate dal maestro fanno da contrappunto sonoro alle sue opere nelle sale del castello.

 

Mara Martellotta

Castello di Miradolo. 11 novembre -11 febbraio 2018

 

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