Per gli anziani arriva l'infermiere di famiglia e comunità

medico sanitaL’infermiere effettuerà una valutazione complessiva dei bisogni di ogni singolo assistito, mediante una check-list standard, in collaborazione con il medico di famiglia e, se presenti, uno o più famigliari. La periodicità delle visite a domicilio sarà stabilita in base alle necessità

 

Inizierà nella seconda metà di febbraio in Val Maira e in Val Grana, nel Cuneese, la sperimentazione dell’infermiere di famiglia e dii comunità, che dovrà aiutare gli anziani a vivere autonomamente nel proprio domicilio il più a lungo possibile offrendo loro supporto nelle attività della vita quotidiana, nella promozione dell’inclusione sociale, nella prevenzione degli incidenti domestici, nell’assistenza nelle terapie, nel monitoraggio dei vari indicatori di salute, come ad esempio la glicemia. Il budget complessivo disponibile è di 2 milioni di euro.

 

Come annuncia l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, “la Regione Piemonte, come capofila in collaborazione con istituzioni pubbliche sanitarie e accademiche di Francia, Croazia e Austria, ha vinto questo importante progetto europeo all’interno del programma Spazio Alpino proponendo proprio il tema dell’infermiere di famiglia e comunità come supporto agli anziani in una società che cambia”-

Tutti gli anziani over 65 anni residenti, sia quelli con patologie o non autonomi, sia quelli in salute, vengono assegnati ad un infermiere di famiglia e comunità. Il numero verrà concordato in base alle peculiarità del territorio (dispersione, isolamento, viabilità) e alle attività che si deciderà di effettuare ma non sarà superiore a 500. L’infermiere effettuerà una valutazione complessiva dei bisogni di ogni singolo assistito, mediante una check-list standard, in collaborazione con il medico di famiglia e, se presenti, uno o più famigliari. La periodicità delle visite a domicilio sarà stabilita in base alle necessità.

 

“Mi aspetto che la sperimentazione funzioni e si dimostri utile per tutto il Piemonte – commenta Saitta – Un modello che da un lato produca riduzione della spesa sanitaria, grazie alla diminuzione dei ricoveri ospedalieri evitabili, e in generale al ricorso ai servizi sanitari, ma soprattutto il miglioramento della qualità della vita degli anziani. Per questo fin dall’inizio svilupperemo un modello di studio di popolazione impostato alla valutazione di efficacia. Il territorio delle valli cuneesi verrà confrontato con altre zone limitrofe in base a diversi indicatori di risultato: mortalità, ricoveri ospedalieri, istituzionalizzazioni, indicatori di qualità della vita, e verrà effettuata un’analisi economica del risparmio in termini di costi diretti e indiretti”.

 

Piero Mora

piero.mora@regione.piemonte.it

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