Pd, la danza delle candidature

Liste elettorali del Pd, tutto come da copione. Chi si aspettava un passo indietro nei fatti da parte del nostro Matteo nazionale é stato smentito. Vero, Renzi a Torino si è mostrato accomodante, ma non esageriamo…i suoi non li molla . E poi meglio controllare ogni singolo senatore o deputato, non si sa mai. Del resto questa legge elettorale per questo é stata fatta. E sempre non casualmente si ipotizza dopo le elezioni un accordo tra Berlusca e Renzi con Gentiloni presidente. Caldeggiato dall’Europa che ci ricorda ad ogni piè sospinto che le dobbiamo un sacco di soldi. Non tutto è andato come da copione. Piero Fassino emigra a Ferrara. Troppo importante doveva essere ripagare Mauro Marino del suo ottimo lavoro in commissione banche difendendo la Boschi. Eppure il Lungo ha portato il pd torinese da fede bersaniana a fede renziana .Ma come si dice “Roma val bene una messa”.Cosi l’autostrada per Roma si apre finalmente per Mauro Laus che ricorda orgogliosamente il suo arrivo da Lavello ed il suo primo lavoro da commesso alla Rear coop. Per Mimmo Carretta, segretario del pd provinciale, missione compiuta. Del resto, si sa, i partiti contano sempre meno. In quanto a Gariglio, atto dovuto.
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Silvio Viale non è candidato. E Stefano Esposito sornione, dopo aver sottolineato di aver dormito stanotte ringrazia tutti sottolineando: visto? Ne ero sicuro di come finiva. Gli orlandiani? Pochini e ” mandati” nei collegi uninominale a quadagnarsi il posto. Tranne Anna Rossomando che probabilmente ha fatto tutto da sola. Imparolata per essere eletta nel Consiglio Superiore della Magistratura ha gentilmente declinato la proposta. Ufficio di presidenza della Camera, avvocato e Commissione Giustizia, si appresta al trasferimento al Senato. Una che lavora sodo, precisa, ed al limite della tignosità. Rari casi dove nel pd la competenza vuol dire qualcosa. E poi, lui, Enrico Buemi, l’ inossidabile. Sempre presente, sempre socialista, sempre combattente…sempre. A Moncalieri é dura ma non diamo limite al meglio. Boccuzzi, si vedrà come votano gli elettori. Ed ora ‘ fuoco alle polveri” e le danze iniziano, manca poco più di un mese. Sullo sfondo lo spettro dell’astensione, l’ aggressività pentastellata e la riorganizzazione  del Centro destra.  Ma un mese di duro lavoro vale bene un’autostrada per Roma. Penso a Sergio Garavini sindacalista e segretario di Rifondazione che sostenne: “molte volte in politica non rimangono i migliori di noi”. Quando ciò avviene la sinistra deve interrogarsi di ciò che non funziona. Quelli erano altri tempi.
Patrizio Tosetto
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