Pd in cerca d’autore

Matteo Renzi vuole ( desidera ) che l’onorevole Silvia Fregolent diventi segretaria regionale del Pd. Direi per il partito una  ottima scelta. Renziana della primissima ora, arriva da sinistra.  Partita dalla base dei vari partiti di sinistra è stata folgorata sulla via di Damasco dal Toscanaccio.  Capo segreteria dell’assessore all’ambiente Ruggero della giunta Bresso. Molti dei Ds sussurravano che era lei il vero assessore. Malelingue? Forse. Sicuramente è sempre stata attivissima.  Poi il grande balzo a Roma. Vinte le primarie è al secondo giro come parlamentare. Ha bone chances  per farcela. E’ anche amica di Gariglio, che non guasta mai. Matteuccio è tornato quello di una volta.  Incontenibile. Vola a Parigi per un accordo con Macron.  È di casa a Londra per conferenze e consulenze finanziarie. Documentarista e tuttologo su Firenze. Scatenato.  Anni fa chi lo conosce bene mi diceva: il suo più grande pregio e anche il suo più  grosso limite: il carattere. Anche il Pd tutto (o quasi) ha imparato a conoscerlo ed apprezzarlo.  Sul Piemonte solo una domanda suppletiva: ma è arrabbiato con Piero Fassino? In qualche molto gli rompe sempre le uova nel paniere. Gli contesta qualcosa ? Forse a Matteo non è andata giù la candidatura di Raffaele Gallo a segretario regionale, figlio d’arte di Salvatore Gallo. Grande patron di tessere già nel Psi di Bettino Craxi. Ora nel pd passando per la Margherita. Funzionario in pensione del gruppo Sitaf. Per capirci Gruppo Gavio. Incontrastati signori delle autostrade. O forse Matteo ha avuto delle sollecitazioni piemontesi contro questa candidatura. Non tutti sono contenti dell’opa lanciata dai lucani  indiscusso capo Mauro Laus e la comunità calabrese, storicamente intorno a Salvatore Gallo. Al provinciale c’ è Mimmo Caretta, nato in Puglia ma storicamente e saldamente Lucano. Lucani che hanno vissuto la diaspora della sinistra.  Roberto Placido è emigrato in Sel rimanendo poi profondamente contrariato dall’ invadenza di Grimaldi e Fratoianni . Punto di mediazione tra i due opposti schieramenti la famiglia di Prospero Cerabona. Che non si limita nel curarsi il suo gioiellino, la Fondazione Amendola. Prospero che non si dimentica mai di essere stato contadino, pastore ed operaio. “Sono un ” cafone” che ha studiato”. Fondazione diventata un avamposto di civiltà e cultura nella martoriata barriera. Gioacchino Cuntrò continua nelle sue consultazioni e i fassiniani  nel loro proselitismo. Fassiniani? Non si sa precisamente. Qualcosa sta cambiando. Come al solito l’ ” usato sicuro ” di Sergio Chiamparino insiste : compagni del Pd buttiamola in politica. In direzione Pd regionale sostiene che  un partito si sinistra per lottare contro la povertà si deve porre l’obbiettivo della ridistribuzione delle ricchezze. Ma cosa sta succedendo? Compagni? Redistribuzione della ricchezza ?Da Roma gli fa eco Martina. Orgogliosamente, davanti al suo popolo : dobbiamo rifondare la sinistra. Essere un’alternativa. Ammetto che ciò che sento mi stupisce. Ritorno alle origini? Per il passato recente qualcosa per il Pd non ha funzionato. Orgoglio indispensabile ma non sufficiente.  Intanto il nemico politico è individuato, principalmente in Matteo Salvini. Ed il fronte è almeno europeo. Così la sinistra difende l’ Europa come istituzione e la destra resta sovranista e populista. Con il gruppo dei Popolari, Merkel  e Berlusca che non stanno a guardare. Il capolavoro di Salvini è fatto: alle amministrative con Forza Italia e alle europee con la Lepen. In Piemonte Sergio Chiamparino non può più tirarsi indietro, incoronato dalla direzione regionale del Pd.. Fin qui la strategia mi sembra chiara: se si perde si perde con onore. Poi molte altre cose si vedranno. Chi verrà eletto al Parlamento europeo. Chi verrà eletto in consiglio regionale. Chi avrà la maggioranza nei comuni votanti. Chi verrà scelto come segretario regionale. Ed anche ( non di poco conto ) come verrà scelto.
Patrizio Tosetto
(FOTO: IL TORINESE)
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