Oxana Kichenko: dal Bolshoi di Mosca a Torino

Da alcuni mesi l’Ice Club Torino asd, diretto da Claudia Masoero, si avvale della collaborazione di una ballerina di fama internazionale, Oxana Kichenko, che segue le atlete della squadra agonistica fuori dal ghiaccio, impartendo loro lezioni di balletto, un momento formativo che si ispira al modello russo nel quale danza e pattinaggio vengono fusi per ottenere l’eleganza dei movimenti, la grazia dei passi, la leggerezza delle movenze.

Oxana Kichenko, ballerina classica e moderna, è entrata a 17 anni a far parte della compagnia del Bolshoi Ballet Theatre, con il quale ha danzato per otto anni tutto il repertorio classico e i balletti di Grigorovitch, Vladimir Vassiliev, Michail Lavrosky, Maya Plissetskaya, Assaf Messerer e molti altri e ha partecipato alle tournée con il Bolshoi Ballet in tutto il mondo. Attualmente tiene corsi di alta formazione accademica presso il Centro di cultura contemporanea di Torino ex birrificio Metzger, previa prova di ammissione (www.oxanakichenko.com). La incontriamo per parlare con lei della sua carriera di ballerina e della sua esperienza nel mondo del pattinaggio.

 

 

Quando ha iniziato a danzare? Ci parla della Sua carriera di ballerina?

Ho iniziato a danzare presto, all’età di 7 anni. Prima ho preso lezioni private che mi hanno consentito di entrare al corso propedeutico della Scuola accademica di Coreografia di Mosca ora Bolshoi Ballet Academy. A 17 anni mi sono diplomata con il massimo dei voti all’Accademia di Coreografia di Mosca, ora Bolshoi Ballet Academy e sono entrata subito a far parte della compagnia del Bolshoi Ballet Theatre diretta da J. Grigorovitch e di quella del Palazzo dei Congressi del Cremlino. Ho danzato otto anni con il Bolshoi Ballet Theatre, interpretando tutto il repertorio classico. Il rapporto con l’Italia è iniziato nel 1992 quando ho ballato con la compagnia del teatro alla Scala di Milano. Sono stata Maitre de ballet e danzatrice in molte compagnie nazionali. Ho preso parte ad importanti Galà  internazionali e ho avuto l’onore di ricevere a Cannes, a Les Etoiles de Ballet2000, il “Premio Irène Lidova alla carriera”  sezione riservata  ai giovani danzatori-étoiles. Successivamente ho danzato al Théatre des Champs-Elysees di Parigi, in occasione de “Les Etoiles du 21me siècle” . Mi sono laureata con lode in pedagogia e coreografia del balletto presso la Bolshoi Ballet Academy di Mosca e sto completando il dottorato di ricerca con una tesi sulle problematiche dell’attuale situazione dell’insegnamento della danza classica in Italia. Dal 2011 sono direttrice didattica e artistica di ExelDance Project Alta Formazione Coreutica e dal 2013 direttrice artistica di IT Yuoth Ballet. Dal 2007, terminata la mia carriera di ballerina, ho deciso di occuparmi prevalentemente di formazione/alta formazione di  insegnanti, preparazione professionale/alta formazione coreutica e perfezionamento a livello privatistico di giovani danzatori e danzatori professionisti. Ho preso parte in qualità di membro della giuria a  concorsi nazionali e internazionali e ho tenuto workshop e master classes in tecnica classica metodo Vaganova. Dal 2010 collaboro con la Bolshoi Ballet Academy di Mosca, organizzando e dirigendo lo stage di perfezionamento per i giovani aspiranti ballerini “Bolshoi Ballet Summer Intensive Moscow” (la scuola estiva di alta formazione presso l’accademia a Mosca edizioni 2010/2011/2012 ) e i Bolshoi Ballet Academy Summer/Winter Intensive a Torino (prima edizione gennaio 2012 presso Teatro Regio di Torino edizioni successive presso il Centro di Cultura Contemporanea ex birrificio Metzger di Torino). Nel giugno del 2012 ho avuto l’onore di essere dichiarata ufficialmente ambasciatrice  della scuola russa in Italia e la più grande esperta e conoscitrice del metodo Vaganova attualmente presente in Italia.

 

Da Mosca a Torino. Quando ha deciso di trasferirsi in Italia?

 

Ho deciso di trasferirmi in Italia circa 20 anni fa e vivo a Torino da 15 anni. Mi trovo molto bene nel vostro Paese.

 

Quando è nata l’Oxana Kichenko Ballet? Ci parla di questa scuola di balletto e dei metodi di insegnamento?

 

Nel 2007 ho terminato la mia carriera di ballerina e ho iniziato ad occuparmi di formazione e alta formazione di insegnanti e di preparazione professionale e perfezionamento a livello privatistico di danzatori e giovani danzatori professionisti. Da quel momento mi sono dedicata completamente all’insegnamento, collaborando con la Bolshoi Ballet Academy di Mosca. Utilizzo il metodo Vaganova del quale sono stata dichiarata la più grande esperta. Si tratta di una tecnica di insegnamento della danza classica elaborata tra il 1917 e gli Anni ’50 nell’allora Unione Sovietica da Agrippina Jakovlevna Vaganova, presso l’Accademia Teatro Kirov che da lei prese il nome di Accademia Vaganova.

La sua strada si è incrociata con quella del pattinaggio artistico. Com’è iniziata la sua collaborazione con l’Ice Club Torino?

 

E’ stata una casualità che la mia strada si sia incrociata con quella del pattinaggio artistico. Un mia allieva mi ha riferito che il direttore dell’Ice Club Torino era alla ricerca di un’insegnante di  danza classica e avrebbe voluto incontrarmi. Ho conosciuto così Claudia Masoero e Edoardo de Bernardis ed è iniziata la nostra collaborazione e il mio rapporto con il mondo del ghiaccio.

 

Durante la settimana tiene lezioni a pattinatrici e pattinatori che hanno vinto medaglie ai Campionati nazionali in diverse categorie: Maria Grott Gribinic, Greta Accossato, Nikita Dossena, Lucrezia Beccari, Sara Casella, Giada Russo, Viola Fois, Gioia Casciani, Raffaele Zich. Come si trova a lavorare con questi ragazzi e quanto è difficile seguire i pattinatori?

 

All’inizio è stato difficile perché nella danza classica siamo abituati a riflettere molto sui singoli movimenti, a controllare ogni muscolo. Nella danza classica c’è un aspetto meditativo molto forte che interessa tutti i passi. Il pattinaggio, invece, è energia allo stato puro, è un’esplosione di movimenti, di salti, di trottole e un programma si esaurisce in pochi minuti. Con il trascorrere del tempo, però, è diventato più facile seguire questi ragazzi e rapportarmi con loro.

 

Durante le lezioni di balletto che tiene per l’Ice Club Torino qualche pattinatore l’ha particolarmente colpita per le sue doti, per l’eleganza dei movimenti, per la leggerezza dei passi?

 

Questa è una bella domanda. Diciamo che siamo ancora distanti dallo standard di un ballerino classico professionista, ma vedo moltissimi miglioramenti e apprezzo l’impegno dei ragazzi che sulla pista sono bravissimi e sanno imporsi in tutte le gare.

 

Qual è il rapporto che si è instaurato tra Lei, Claudia Masoero, Edoardo De Bernardis e i componenti dello staff dell’Ice Club Torino?

 

Il gruppo dell’Ice Club Torino è veramente fantastico! Lavoro in un ambiente molto bello sia dal punto di vista delle relazioni umane sia da quello dei rapporti lavorativi. Sono dei grandi professionisti.

 

Quanto sono importanti per un pattinatore che affronti l’agonismo le lezioni di balletto e quali elementi può introdurre nei suoi programmi sul ghiaccio?

 

La danza classica insegna l’aspetto estetico, la bellezza delle pose, la musicalità,  la coordinazione delle braccia la precisione e tante altre cose, direi è indispensabile per diventare un atleta di livello superiore.

 

Il suo rapporto con la città di Torino.

 

Quando ero piccola e vivevo in Russia immaginavo l’Italia attraverso il giallo dei limoni, la luce intensa del sole e il contrasto del colore blu del cielo, così come era descritto nei libri di Gianni Rodari che leggevamo avidamente. Ora, dopo aver girato tutto il mondo, ho scelto Torino, forse perché rappresenta la giusta via di mezzo tra la luce di Mosca e quella mediterranea del Sud dell’Italia.

 

Barbara Castellaro

 

 

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