Offerta cinese per la De Tomaso, la salvezza potrebbe avere gli occhi a mandorla

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Chiamparino valuta positivamente che “vi sia stata una manifestazione di interesse per il marchio”

 

Per la De Tomaso sono state presentate due offerte che potrebbero far sperare per la salvezza dell’azienda. La prima,  da 300.000 euro dalla finanziaria cinese Ideal Peam Venture Limited, che ha la sede legale nelle Isole Vergini e quella operativa a Hong Kong. La seconda da 400.000 euro da una cordata svizzero-lussemburghese, la  L3 Holding di Chiasso e partner della lussemburghese Genii Capital, che ha partecipazioni nella Lotus e nella Polaroid. Ma quest’ultima dopo il rilancio dei cinesi per 510.000 euro si è ritirata. Tra 10 giorni il giudice deciderà.

 

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, scrive l’Ansa, valuta positivamente che “vi sia stata una manifestazione di interesse per il marchio De Tomaso. Si è concretizzata in due offerte, un segnale positivo per continuare la produzione qui a Torino. Nel pieno rispetto delle opportune decisioni che giudici e curatore fallimentare assumeranno sul caso e coerentemente con gli accordi sindacali raggiunti, da parte della Regione ci sarà la massima disponibilità in questa ultima delicata fase affinché il marchio sia aggiudicato a chi offra le migliori garanzie sul riavvio della produzione e sul futuro occupazionale dei lavoratori”.

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