Nuovo Corso di comunicazione medico – paziente

Dal prossimo Anno Accademico partirà un nuovo Corso di comunicazione medico – paziente per gli studenti del secondo anno del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, organizzato dalla Scuola di Medicina di Torino, dai medici della Geriatria e Malattie metaboliche dell’osso dell’ospedale Molinette e dell’ASLCN2.

La comunicazione tra medici e pazienti rappresenta un diffuso elemento di criticità nel rapporto di fiducia che si deve sempre creare tra di loro e che è considerato essenziale per raggiungere i necessari risultati clinici. Spesso infatti i pazienti, per lo più anziani, non vengono sufficientemente informati sulle loro reali condizioni di salute, oppure non recepiscono efficaci messaggi sui benefici delle terapie farmacologiche loro prescritte o sulla necessità di attivare controlli diagnostici periodici; tendono così a disattendere le indicazioni dei medici con conseguenze facilmente immaginabili per la loro salute. Le cause di questo difetto comunicativo sono da ricercare nella eccessiva burocratizzazione del sistema, nella frequente “frettolosità” degli operatori, oberati dagli impegni, ma anche nella loro carente formazione in campo comunicativo – relazionale.

Con la consapevolezza di quanto sia importante per un paziente incontrare un medico che sia capace di accompagnarlo nelle scelte terapeutiche, di ascoltare pazientemente il suo vissuto, le sue paure, le sue indecisioni, di condividere decisioni terapeutiche, presso il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino è stata promossa, in collaborazione con l’ASL Cuneo2 ed a scopo sperimentale, un’attività didattica elettiva che, sotto la guida dei medici della “Geriatra e Malattie Metaboliche dell’osso universitaria” dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Giancarlo Isaia), si è proposta di insegnare agli studenti di Medicina del sesto anno i fondamenti della comunicazione, accompagnandoli in un itinerario di ricerca volto a completare la loro formazione tecnica con considerazioni più allargate al vissuto ed alla biografia del paziente. Poiché questi non trova sempre con il medico un adeguato e sereno rapporto empatico, utile a favorire il superamento delle sue difficoltà, si è ritenuto necessario fornire agli studenti strumenti di tecniche di narrazione, per consentire loro di instaurare con i pazienti un solido rapporto di fiducia e di comprensione reciproca.

“In considerazione degli ottimi risultati ottenuti e del significativo indice di gradimento degli studenti – commenta il professor Ezio Ghigo (Direttore della Scuola di Medicina) – dal prossimo Anno Accademico tale attività didattica verrà istituzionalizzata ed estesa, a tutti gli iscritti al secondo anno di Corso, prima cioè che vengano a contatto con i pazienti”. L’ambizioso progetto, reso possibile con il supporto della Fondazione CRT, prevede che gli studenti vengano coinvolti, con modalità teoriche interattive, in incontri seminariali con docenti clinici di lunga esperienza, ma anche con pubblicitari esperti in tecniche di “creative problem solving”, al fine di acquisire una formazione ed un atteggiamento di comprensione e di partecipe attenzione verso le complesse problematiche che dovranno successivamente affrontare.

Il professor Isaia è convinto che “questa attività, tra le prime ad essere istituzionalizzate in Italia, potrà contribuire a ridurre, attraverso una comunicazione trasparente e responsabile, le barriere che ancora esistono tra medico e paziente, che spesso ostacolano l’attivazione di un corretto percorso clinico. In particolare, il rapporto con i pazienti anziani potrà contribuire a migliorare in futuro un rapporto essenziale che integri le ottime conoscenze teoriche fornite agli studenti.”

Danilo Bono (Direttore Generale AslCN2) ritiene che: “Questa iniziativa didattica mette a regime un modello sperimentale ed innovativo di dialogo tra ASL ed Università: un movimento circolare della conoscenza che procede dagli ambulatori e dagli ospedali delle nostre comunità ed arriva nelle aule universitarie portando ai futuri medici l’esperienza del “campo”, per poi ritornare nei territori con medici sensibilizzati alla relazione completa e produttiva con il paziente.”

L’iniziativa verrà presentata in anteprima agli studenti lunedì 16 ottobre.

 

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