Nikolajewka sul fronte russo, Dobrej in Albania: per non dimenticare

DAL PIEMONTE – Chi scrive, descrive e non dimentica; nato due mesi prima che fosse sganciata la prima bomba su Hiroshima, chi scrive ha sentito l’eco della guerra anche se non l’ha vissuta, ha ascoltato  i racconti di suo padre, che a Dobrej c’era, soffrendo il freddo, la fame e le insidie della guerra sul fronte albanese. Gli alpini delle nostre valli, molti dei quali appartenenti al Battaglione Intra, hanno sofferto a  Nikolajewka e a Dobrej: alcuni sono tornati, altri sono rimasti là, altri ancora fanno parte dello stesso Battaglione, senza per questo essere stati in guerra. La memoria serve i loro figli e nipoti, serve per gli altri. Così è stato ricordato durante la cerimonia di domenica 21 gennaio a Verbania-Intra, alla caserma Simonetta, dopo il raduno e la Santa Messa solenne nella vicina Chiesa di Maria Ausiliatrice (San Luigi). Dopo l’Alzabandiera e l’Onore ai Caduti, i saluti del Comandante della GDF Colonnello Gianfranco Parisi e del Presidente Gianpiero Maggioni. Anche il Consigliere Nazionale Francesco Meregatti , oltre a portare i saluti del Presidente Nazionale e degli altri componenti il Consiglio, oltre a ricordare brevemente quel “molto che è già stato detto nell’Omelia e nei discorsi di chi mi ha preceduto” ha sottolineato come “occorra non dimenticare. Gli alpini dell’ANA non dimenticano; grazie a chi ha dato l’esempio! Anche i giovani dovrebbero imparare a fare qualcosa per gli altri”. Sante parole, purtroppo non sempre ascoltate.

Elio Motella

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