Nel bilancio comunale di Fassino "mani di forbice" meno risorse per giovani, anziani e cultura

Eppure il sindaco insiste: “il bilancio di spesa corrente è tutto costruito su voci di entrata strutturali e ripetibili, senza alcuna entrata straordinaria o una tantum, e riservando il conto capitale interamente agli investimenti per 140 milioni di euro. Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro

 

fassino 33Chissà, forse, come sempre, la verità sta nel mezzo. Ma le divergenze di opinione e sull’esame dei conti comunali sono totali tra maggioranza e opposizione. E così è battaglia in Sala Rossa per l’approvazione dell’ultimo bilancio municipale prima delle elezioni di primavera, di scena in questi giorni a Palazzo Civico. Aveva dichiarato il sindaco Piero Fassino: “un bilancio che, nonostante i tagli subiti per effetto dei provvedimento governativi (nel 2015 – ha anche ricordato il primo cittadino – i Comuni italiani hanno subito tagli per 1,6 miliardi di euro), mantiene inalterate le risorse destinate a welfare, servizi educativi, cultura, sport e servizi ai cittadini, senza ricorrere all’aumento di tributi e tariffe, ma agendo sul costo del personale, sulla rinegoziazione dei mutui e sui contratti di servizio”.  In realtà, le opposizioni parlano di 1,6 milioni  in meno per  le famiglie in difficoltà, del taglio di 700mila euro nel capitolo  anziani, e di 350mila euro per i Giovani e di altre riduzioni sulla cultura.

 

Eppure il sindaco insiste: “il bilancio di spesa corrente è tutto costruito su voci di entratapalazzo civico strutturali e ripetibili, senza alcuna entrata straordinaria o una tantum, e riservando il conto capitale interamente agli investimenti per 140 milioni di euro. Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro, ritornando ai livelli dei primi anni Duemila”.

 

Non ci sta Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune: ” l PD del Sindaco Fassino propone a questo Consiglio Comunale un massacro senza precedenti di quello Stato Sociale, che dovrebbe garantire ai cittadini italiani le prestazioni di assistenza riconosciute loro come diritto costituzionale e pagate con decenni di tasse versate nelle casse statali e comunali, uno Stato sociale sacrificato sull’altare del business del “profugo”, evidentemente più redditizio economicamente per le coop rosse che ci lucrano sopra ed elettoralmente per i partiti del centrosinistra. Ma noi non ci stiamo: a tutela dei Torinesi italiani promuoviamo un ricorso contro questo bilancio alla Corte Europea dei Diritti Umani in virtù del principio di non discriminazione, impugnando un bilancio che crea un paradossale razzismo al contrario che privilegia gli stranieri tagliando i medesimi servizi a tutti gli altri!”

 

E da Andrea Tronzano, capogruppo di Forza italia, arrivano proposte concrete: “La prima sull’ accordo per il credito. La Regione ha firmato nel 2011 ed ha confermato nel 2015 l’adesione all’accordo per il credito; tra i firmatari c’è anche l’ABI (banche). L’accordo prevede sospensione e allungamento dei  finanziamenti. Il problema è che le (alcune) banche fanno orecchie da mercante e a precisa domanda dicono che non esiste o non sono informati sull’esistenza dell’accordo” spiega Tronzano che aggiunge: “La conseguenza è che le micro o piccole imprese, specie commercianti, o vanno con delibera alla mano o vengono rispediti al mittente. C’è bisogno di un forte intervento del Sindaco presso le banche affinchè questi episodi, numerosi, non si ripetano”.

 

Tronzano presenta anche  un emendamento che prova a contrastare la movida selvaggia e senza regole, per il diritto al riposo, assolutamente da tutelare e il  diritto alla svago da garantire, ma con regole e controlli precisi e tempestivi;  Obiettivo, dice l’esponente azzurro: “un patto con i locali di somministrazione, su tutta la Città: il Comune ti toglie la tassa sui dehor e in cambio pretende dal lunedi al giovedi chiusura dei dehor alle ore 24, venerdi e sabato alle ore 2 o 3, domenica alle ore 24. Dopo quelle ore si continua nel locale la cui insonorizzazione deve essere garantita come da regolamento”. Per Tronzano, inoltre,  è ” necessario abbassare il capitolo della Cosap su aree pubbliche e alzare gli introiti da sanzioni sui regolamenti più importanti della Città (polizia urbana, inquinamento acustico, gestione dei rifiuti urbani…) attraverso maggiori e meglio organizzati controlli da parte della Polizia Municipale”.

 

 

(Foto: il Torinese)

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