Né proroghe né ricorsi per Guariniello. In pensione un magistrato che "ha fatto storia"

Raffaele Guariniello

 Lo ha annunciato  il procuratore capo Armando Spataro, definendo il magistrato “un modello di magistratura che ha fatto storia, essendo stato perfino capace di influenzare il legislatore”

 

 E’ ufficiale, il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello va in pensione. Lo ha annunciato  il procuratore capo Armando Spataro, definendo il magistrato “un modello di magistratura che ha fatto storia, essendo stato perfino capace di influenzare il legislatore”. Il pool sui reati nel mondo del lavoro e dell’ambiente guidato da Guariniello sarà rafforzato e per sostituire il giudice è stato avviato un bando interno.

 

Il dibattito recente sulla possibilità per i magistrati che hanno raggiunto il limite di età di proseguire nell’attività, dunque, non interessa a Raffaele Guariniello. Non ha chiesto un proroga, e non ha fatto ricorso il celebre  magistrato torinese, protagonista di processi e inchieste legate in particolare ai reati ambientali e nel mondo del lavoro. Al raggiungimento dei 70 anni, compreso quindi tra i giudici per i quali il Csm ha deciso il pensionamento dopo che il governo ha riportato al settantesimo compleanno  l’età massima di  servizio togato, il titolare dei processi Thyssen e Eternit, dei casi Fiat-Alfa e Mucca pazza, ha  infatti presentato  le dimissioni, con qualche giorno di anticipo rispetto alla data ufficiale della pensione e darà l’addio a Natale.

 

Si parla di un nuovo lavoro per lui, che al momento è avvolto dalla massima riservatezza. Di padre napoletano e madre piemontese, si è laureato in Giurisprudenza a 23 anni diventando poi magistrato di Cassazione. E’ Procuratore Aggiunto a Torino dal 1992.

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