“Nasce nell’acqua ma muore nel vino”, parole e canti della risaia

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Attorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro si trasforma in una rincorsa di parole che, dal lontano 1914, attraversano il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione

 

Si è svolto, nel tardo pomeriggio di domenica 27 settembre, nella cornice del cortile interno del Castello Consortile di  Buronzo (Vc), lo spettacolo teatrale di Assemblea Teatro “Nasce nell’acqua ma muore nel vino”, incentrato sulle parole e i canti della risaia. L’iniziativa, promossa nell’ambito de “La strada per Corti e Cascine” realizzato da Provincia di Vercelli, Camera di Commercio di Vercelli e Strada del Riso Vercellese di Qualità in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, ha visto sulla scena Manuela Massarenti, accompagnata dai canti eseguiti da Valeria Benigni, Paola Lombardoe Betti Zambruno. Dopo i saluti del sindaco di Buronzo, Emiliano Giordano, e del Vice Presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, lo spettacolo – molto apprezzato dal folto pubblico – ha ricostruito ( sui testi della scrittrice Laura Pariani) le storie di mondine  e risaie, emigrazione e lavoro. Storie che hanno riportato, con amarezza e ironia, le fasi della monda, il fascismo, la guerra e la fuga dai campi, gli anni ’50 e il nord Europa per trovare il lavoro che in Italia mancava. Uno spettacolo molto bello che ha seguito i tempi di preparazione di un buon risotto e che attraverso i profumi ha condotto i numerosi spettatori nella realtà della storia. Così, attorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro si trasforma in una rincorsa di parole che, dal lontano 1914, attraversano il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione. Sono le immagini, quasi in bianco e nero,  di un’Italia povera dove le donne – tra il vercelelse e il novarese – andavano a mondare, a strappare il riso all’acqua, svegliandosi presto e lavorando a schiena curva fino al tramonto per pochi soldi. Immagini anche di lotte, emancipazione, riscatto e dignità. La protagonista del racconto, Nives,  si narra così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino, perché – come suggerisce lo stesso titolo dello spettacolo- “il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino!”.

 

Marco Travaglini

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