Museo Storico Reale Mutua: i primi cinque anni tra festa e bilanci

Un museo gratuito, ricco di storie e accessibile a tutti
Il Museo Storico Reale Mutua ha appena festeggiato i suoi primi cinque anni di vera vita. Nato quasi per gioco nel lontano 2007, ha assunto la fisionomia di un vero e proprio museo d’impresa tra 2013 e 2014. Infatti, risalgono a cinque anni fa i lavori di ampliamento e riallestimento delle sue sale, grazie ai quali il percorso di visita è diventato un vero e proprio viaggio, interattivo e multimediale, nel mondo di Reale Mutua. Ogni sala del museo custodisce numerosi documenti e oggetti che narrano storie e curiosità interessanti, non solo strettamente legate alla compagnia assicurativa. In effetti, si tratta di racconti che consentono di «scoprire la memoria e l’identità della nostra azienda — ha spiegato Carlo Enrico de Fernex, responsabile comunicazione istituzionale di Reale Mutua — e che, nel contempo, permettono di ripercorrere la storia di Torino e del nostro Paese».  Negli ultimi anni il museo ha lavorato molto affinché queste storie siano accessibili a tutti. Non si tratta solo di aver progettato un museo moderno, senza barriere architettoniche e sempre a ingresso gratuito, ma di lavorare quotidianamente per renderlo un luogo accogliente. Così, oltre a proporre percorsi didattici ad hoc per le scuole, si sta lavorando per disporre lungo il percorso strumenti che rendano la visita un’esperienza piacevole e arricchente anche per ciechi, ipovedenti e sordi. D’altronde, la volontà di migliorarsi è una costante della compagnia assicurativa che, nella prima sala del museo, si presenta al pubblico affermando: «noi siamo il risultato delle nostre scelte e della nostra storia».
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La festa con lo spettacolo di Alice Basso e delle Soundscape 2.0
Proprio per celebrare tale storia e festeggiare il primo lustro di vita del Museo Storico Reale Mutua, lo scorso 8 marzo  si è tenuto lo spettacolo “Signorina Bertero, dattilografa”. Quasi duecento persone si sono presentate all’ingresso di via Garibaldi per assistere alla performance della scrittrice Alice Basso. Nel suggestivo cortile porticato del museo, l’autrice si è esibita in compagnia delle musiciste della sua rock band tutta al femminile, le Soundscape 2.0. Dall’intesa che unisce Alice Basso a Claudia Fassina, Elisa Lorenzo, Maria Chiara Maccarrone e Daria Orami è nato un avvincente racconto in musica e parole. Facendo divertire e riflettere, giocando tra realtà e fantasia, Alice Basso e le sue musiciste hanno ripercorso la storia della prima donna impiegata in Reale Mutua. Egle Bertero (Bertone in realtà) venne assunta come dattilografa nel 1926, quasi cento anni dopo la nascita della compagnia assicurativa. Nonostante fosse abilissima nell’utilizzo della macchina da scrivere, nel 1928 fu costretta a lasciare il lavoro. La giovane si innamorò di un funzionario di Reale Mutua, che decise di sposare. I vertici della compagnia non ostacolarono la loro unione, ma dovettero rispettare la clausola di licenziamento per “causa di matrimonio” presente nel contratto di assunzione, in linea con quanto stabilito dalle leggi allora in vigore. Fu così che Egle Bertone lasciò il lavoro di dattilografa dopo soli ventiquattro mesi dal suo ingresso in Reale Mutua.  Quella di Egle Bertone è la storia di tante donne del secolo scorso. Una storia che la compagnia ha deciso di raccontare non solo attraverso lo spettacolo di Alice Basso, ma anche e soprattutto  nel percorso di visita. Non è un caso che le vicende della prima donna assunta dalla compagnia siano protagoniste della sala dedicata agli impiegati di Reale Mutua. Uno spazio nato per celebrare il lavoro di migliaia di uomini e donne che, a partire dal 1828, insieme hanno costruito il successo della compagnia.
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Giulia Amedeo
(foto di Claudio Ferrero)
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