Melegatti. Il ritorno

Il ritorno in scena e quindi sulle tavole italiane, della Melegatti ci riempie di gioia. Quasi un modo per festeggiare, in anticipo il Natale

A Verona, la Melegatti ha riaperto, seppur a ranghi ridotti, lo stabilimento dolciario, ridando lavoro a 35 addetti. Dopo 124 anni di onorata attività, anche questo storico marchio rischiava di chiudere e si spera che altri ne vengano assunti. Tutti si aspettavano che, dopo il via libera del Tribunale di Verona all’azienda Melegatti per l’autorizzazione alla produzione, in tempo utile, per le festività pasquali della linea dolciaria, l’acquisto avvenisse da parte del Gruppo Hausbrandt Trieste 1892, operativo nei settori di caffè, birra, vino e alta pasticceria: 500 addetti, 98 milioni di fatturato nel 2017.  Le offerte ventilate facevano l’ ipotesi di ristrutturazioni del debito con un assegno proposto a garanzia di 1 milione di euro. Somma ovviamente insufficiente al risanamento dell’industria dolciaria, ma sufficiente indizio di intenzioni serie da parte del Gruppo estremamente solido della Famiglia Daniele Zanetti. Non è stato così anche se l’apertura è avvenuta, ma bensì da parte dell’imprenditore veneto Roberto Spezzapria e suo figlio Giacomo. La riapertura in tempo per la scorsa Pasqua non c’è stata e quella per le festività natalizie, sono arrivate tardi, ma ancora quasi in tempo. Auguri alla Melegatti e, se non siete a dieta, mangiate il suo panettone.

Tommaso Lo Russo

 

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