Medici neo-specializzati, Grimaldi (SEL-SI): “si facciano i controlli”

Dopo le denunce sulle condizioni di sfruttamento


Oggi l’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sulle condizioni di sfruttamento e precarietà dei medici neo-specializzati, che sabato 28 ottobre si sono riuniti, ospitati dall’Ordine dei medici, per presentare una ricerca sulle proprie condizioni di lavoro e per affrontare una situazione estremamente critica.

A quanto si è appreso dagli organi di stampa, i bandi pubblici rivolti ai neo-specializzati proporrebbero loro di offrire, nei Pronto soccorso, prestazioni uguali a quelle dei colleghi con anni di esperienza ma a compensi nettamente inferiori. Inoltre negli ambulatori, i medici di base, qualora si trovino a chiedere una sostituzione, recluterebbero i giovani dottori pagandoli con una discrezionalità che non tiene conto delle indicazioni salariali dei contratti nazionali di riferimento. I giovani medici sostengono altresì che denunciare la situazione significhi sottoporsi al rischio di non essere più chiamati a lavorare. Come noto, pochi giorni fa, una segnalazione anonima ha denunciato che medici specializzandi sarebbero stati utilizzati per compiti destinati a colleghi che hanno già terminato il loro percorso di studi, medici neo-specializzati a tutti gli effetti.

La ricerca, condotta dai neo-specializzandi tramite un questionario a cui hanno risposto 312 giovani medici piemontesi, evidenzia alcuni dati sconfortanti sul grado e la percezione di sfruttamento, a quanto pare indifferentemente nel settore pubblico e in quello privato. Inoltre calcola il numero di medici che rischieranno di trovarsi senza lavoro in futuro nel caso in cui aumentino i laureati e il fabbisogno di personale medico resti invariato: secondo i dati, entro il 2020 la domanda di lavoro sarà tre volte maggiore rispetto all’offerta.

Nell’interrogazione si chiede alla Giunta quali interventi intenda mettere in campo per richiamare le ASL ad avviare direttamente le assunzioni di medici, in base a una mappatura delle reali esigenze del territorio, applicando il principio della giusta retribuzione e le dovute tutele. L’Assessore ha ammesso l’esistenza di un problema di precarizzazione dell’attività dei giovani medici. Ha aggiunto che c’è un tema che riguarda il privato, che sottopaga, per questo esistono disegni di legge per porre rimedio alla “giungla retributiva” che non offre le dovute garanzie. Per quanto riguarda le sostituzioni dei medici di famiglia, si parla di lavoro nero e paghe minime, problemi su cui l’Ordine dei medici dovrebbe prendere provvedimento. A livello nazionale la Regione ha ottenuto che fossero indetti i concorsi, mentre resta aperto il tema del numero insufficiente delle borse.

A settembre il Consiglio ha approvato un atto per chiedere al Governo una programmazione seria del fabbisogno di medici sul territorio nazionale e un incremento delle borse di studio per le Scuole di Specializzazione. “Alla domanda “Ti sei mai sentito sfruttato nel mondo del lavoro?”, l’85% degli intervistati nella ricerca risponde di sì; il 44,50% sostiene di essersi trovato a svolgere mansioni incongrue, il 39% di aver dovuto svolgere compiti mal pagati in relazione alla responsabilità richiesta, il 34% di aver ricevuto un compenso orario molto basso, il 24% di aver dovuto affrontare condizioni lavorative scadenti” – dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Certo, c’è qualcosa che la Regione può fare: con l’uscita dal Piano di rientro procedere a sbloccare le assunzioni e stabilizzare i precari. Però non basta: dopo le denunce sulle condizioni di sfruttamento, tutte le autorità competenti facciano i dovuti controlli”.

 

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