Matteo, il rospo e lo scorpione

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
A Matteo Renzi non interessa più di tanto vincere queste elezioni .Tanto, quasi sicuramente non farà il Presidente del Consiglio. Si pensava che volesse pensare solo ai suoi, ma è  limitante. Sta pensando solo ai suoi di stretta osservanza. Insomma ai suoi che l’hanno appoggiato dalla prima ora. Sicuramente è  molto ingeneroso. Piero Fassino costretto ad emigrare a Ferrara. Piacevolissima città carica di storia e cultura ma decisamente meno importante.  Non solo, ma anche fassiniane doc come la De Meo fuori dalla lista. Ed in questo caso non ha fatto tutto da solo. Gariglio non pago del seggio sicuro ha  colpito duro. Con Mimmo Caretta che si è voltato dall’altra parte appagato della candidatura di Mauro Laus, che scatenerà i dipendenti  della Sua coop Rear all’assalto di Roma e tanti  lucani finalmente pronti per la rivincita sui torinesi. Eppure il Piero nazionale ce l’aveva messa tutta per salvare capra e cavoli. Dopo la sconfitta referendaria il segretario Pd era nello sconforto più totale. Una occasione irripetibile…In tandem con Franceschini il Fiorentino ha accettato ed è cominciato il declino di chi non era fiorentino o non vantava amici di lunga data fiorentini anche loro. Ma si sa che in politica a nulla vale la riconoscenza. Ed il nostro ci fa ricordare la fiaba di Esopo sulla rana e lo scorpione. Il primo chiede ad una esitante rana di aiutarlo nell’attraversare lo stagno. Tu mi ucciderai. Ma scusa  – dice  lo scorpione –  morirei anche io, e la convince. A metà dello stagno non resiste e la punge  Stranita, ha la forza di chiedergli: perché moriamo tutti e due? Sì,  ècurioso, è vero, ma sono nato così. E Renzi è così. Poi a complicare le cose arrivano quelli di Articolo uno. Fanno i dispetti e candidano Corgiat a Settimo e  Placido in borgo Vittoria. Placido è famoso per  andare a cercare i voti uno per uno. In questo caso tra i due litiganti magari il terzo gode e Bragantini e Pentenero sono sicuramente preoccupate. Il massimo rimane comunque Barriera di Milano dove il pd ha perso il primato elettorale contro i cinque stelle Che fa per recuperare? Candida Silvia Manzi, radicale che forse non sa nemmeno dov’è ubicato il quartiere. Viceversa ringrazia Stefano Esposito che piallera’ il garantito Giorgio Airaudo. Sempre se faranno il quorum. Nell’aiutare i renziani arrivano i Potere al Popolo sempre pronti a disperdere il voto. Loro mi ricordano i sessantottini Servire il Popolo, finanziati dai comunisti albanesi, loro che sfilavano vestiti tutti uguali.  Al di là di come andrà il voto Matteo Renzi ha preso con una fava due piccioni. Ha sciolto il partito di cui è segretario senza congresso e sta fondando un partito senza congresso di cui lui è Leader Maximo. Con una linea politica e filosofica: il renzismo. Umberto d’Ottavio candidato a Collegno e favorito rivendica orgogliosamente di essere di sinistra e di lavorare  e per il territorio che l’ha eletto. Umberto, nessun dubbio che tu abbia ragione. Ma forti dubbi che il Partito che ti appartiene lo sia ancora, di sinistra. Nel mentre incontro tante  persone che mi dicono che  non voteranno. Possibile che in 34 giorni qualcosa cambi, ma ne dubito.
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