Mala tempora currunt. Anzi, di più

Non mi riconosco più nel nostro Paese. Almeno in una classe politica che non perde occasione per polemizzare ed ascrivere a sé i meriti di  qualcun altro. In una eterna competizione che si chiama campagna elettorale
Mi sento apolide e francamente stanco con desideri di isolamento ed autocensura. Una classe politica che persino sull’arresto di Battisti polemizza. Dopo l’estradizione sarà completa la vittoria dello Stato italiano, come credo dello Stato brasiliano. Eravamo piccoli piccoli quando alle elementari ad educazione civica ci insegnavano che lo Stato è di tutti e fatto da tutti. Ma oramai l’ignoranza è dilagante. Non so se parte dalla società civile ed arriva alla società politica o viceversa. C’ è chi sostiene l’ inutilità dopo trent’anni della vendetta. Ignoranza pura. Lo Stato non si fa vendetta.  Lo stato applica le leggi e la giustizia. Ma mi sa che questa volontà di analisi razionale viene rifiutata dagli stessi nostri governanti. La propaganda è più forte di ogni altra cosa. Di ogni altra valutazione. Come ( ad esempio ) l’unità della nazione intorno allo Stato. Ne parlava all’inizio dell’Ottocento il filosofo idealista tedesco Fitche. Con Di Maio manco pretendiamo che lo conosca. Ma il Matteo lombardo-veneto dovrebbe essere impregnato di cultura e sapere il tedesco. Di contraltare, come una faccia della stessa medaglia, gli  individui della sinistra sbrindellata. Già molto arrabbiati per le manifestazioni i pro Tav non sopportano che Battisti venga definito un terrorista rosso. Sottolineano che il governo del Brasile sarà credibile solo se consegnerà anche  terroristi neri. Si danno la zappa sui piedi. Saranno ulteriormente credibili quando soddisferanno le italiane richieste anche sui terroristi neri. Anche. Da un lato il Matteo Fregolini si dà la medaglia di averlo arrestato . Singoli esponenti della sinistra sbrindellata che cercano giustificazioni per sminuire l’altro. Entrambi con il presupposto del falso. Entrambi con la netta certezza della propria e totale giustezza di un’idea che trova linfa vitale nell’altrui totale ingiusta idea. Lontani dall’ illuminismo. Dividersi  anche sul terrorismo è decisamente demenziale. Magari si guadagna nel breve tempo una manciata di voti, alimentando con la benzina il  fuoco non sacro delle polemiche. Altro nome della ingovernabilità di questo nostro Paese. E a Torino non siamo messi bene. Chiara Appendino si è incontrata con la sottosegretaria Laura Castelli per evitare il dissesto del nostro Comune. Arriverà il commissario? Siamo solo all’inizio di questo nuova tragedia. Il cambio del Sindaco ha semplicemente peggiorato le cose. Non tutta colpa loro. I torinesi hanno scelto un medico ed una medicina assolutamente inadeguati  Dunque è peggiorata la situazione. E l’ unica cosa da non fare è procrastinare le situazioni.  Assessori e consiglieri pentastellati si troveranno un lavoro. Un lavoro vero ancorché tanto lavoro non ci sia . Ma non mi si venga a dire che sei mesi dopo essere stati eletti non avevano capito. O per meglio dire ( forse ) la maggioranza dei pentastellati non aveva capito. Ma i capataz sicuramente avevano compreso e hanno tentato di salvare la situazione.  Ora tutto quello che c’era da vendere è stato venduto. Ed attrarre investimenti stranieri è pressoché impossibile. Così la risposta della Fiat non si è fatta attendere. Dopo questa finanziaria nessun investimento in Italia e dunque a Torino. Strumentale? Forse, ma non abbiamo la controprova. La tragedia rimane tragedia. Non diventa neanche farsa che in sé ha una dimensione di allegria Proprio ma proprio vero che non si può ascrivere solo ai pentastellati il dissesto.  I loro no hanno pesato e pesano come un macigno sulle sorte della. Città. No Tav. No Olimpiadi. No G7. NO è poi ancora NO. Vien voglia da dirgli tenetevi ben forte questi vostri no. No che portano ad un solo grande rifiuto. Il ministro Tria vuole e deve essere non allarmista. Ma in cuor suo sa che l’Italia sta entrando in recessione. Tutta l’Europa sta entrando se non è già in recessione. Meno consumi e  meno produzione. Meno lavoro. Di nuovo lo spettro di una pesante crisi. Ed il reddito di cittadinanza ha fatto il resto. Ovviamente in peggio. Lo ha fatto anche nella sua attuale indeterminazione voluta, tirando a campare fino alle elezioni prossime. Poi vedranno. Così la sommatoria di una crisi europea con una crisi italiana con una crisi di Torino. C’ è uno sconsolante filo che lega la vicenda del rimpatrio del terrorista Battisti con il possibile default del nostro Comune. Mai così profonda crisi sociale economica e politica del nostro sistema ha avuto una classe politica cosi incapace. Altro che mala tempora currunt. Di più, purtroppo.
Patrizio Tosetto
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