L’Unione europea, fra passato e futuro

“La ricorrenza cui abbiamo voluto dedicare un Consiglio aperto, su sollecitazione dell’Aiccre, è tanto più importante da celebrare perché si colloca in un momento storico molto difficile per l’Unione europea e rappresenta un’opportunità per rilanciare il processo politico europeo. Questo patrimonio che ci appartiene, fatto di conquiste e avanzamenti sul terreno dei diritti e della democrazia e che soprattutto nelle politiche ambientali ha prodotto risultati importanti, non può disperdersi in politiche sbagliate e a causa degli interessi di singoli governi. Mi auguro quindi che queste celebrazioni non siano solo parate fotografiche di Capi di Stato, ma ci conducano all’assunzione di un nuovo rinvigorito impegno a difendere le ragioni di un’Europa unita, che possa reggere il confronto con il mondo e con i suoi giganti”.Queste le parole del presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, che ha inaugurato la seduta aperta del Consiglio regionale sull’Unione europea, a 60 anni dai Trattati di Roma, che si è svolta oggi, a Palazzo Lascaris.“I cittadini del Piemonte chiedono all’Europa  le stesse fondamentali cose che si aspettano dai livelli di governo locali e nazionali: debellare il gigantismo burocratico, ridurre l’imposizione fiscale che causa troppe vittime tra le imprese, attuare politiche coordinate per favorire i giovani e l’occupazione”, è intervenuta la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente della Consulta regionale europea, Daniela Ruffino.“È compito in primo luogo delle nostre istituzioni dialogare con l’Unione, saperne cogliere tutte le opportunità che offre a favore dei nostri territori e farla percepire alle comunità locali quale realtà utile, irrinunciabile e vicina. In tale senso, per quanto riguarda l’attività dell’Assemblea regionale, un ruolo davvero importante è rappresentato dalle azioni di comunicazione e sensibilizzazione svolto dagli Organismi consultivi, in particolare la Consulta europea”.Un excursus storico sulle tappe che hanno portato all’Unione europea, fra grandi idealità e battute d’arresto, è stato tracciato da Davide Rigallo, segretario regionale dell’Aiccre, che ha messo in luce la necessità di avviare un processo di revisione istituzionale per sbloccare il motore decisionale dell’Ue: “è una condizione necessaria ma non sufficiente, a cui deve seguire anche una reale dialettica politica a livello europeo, partecipata e democratica”.

ec- www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

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