L’isola del libro

Rubrica settimanale sui libri

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Murakami Haruki “L’assassinio del commendatore. Libro primo. Idee che affiorano” – Einaudi- euro 20,00

Un caleidoscopio di atmosfere fantastiche e oniriche, sospese nel mistero, ma anche lucida introspezione e senso della realtà, sono lo sfondo di questo romanzo dello scrittore giapponese. Preparatevi ad essere travolti dalla trama e dai personaggi, in un susseguirsi di sorprese, in questo che è il primo di due volumi dedicati a “L’assassinio del commendatore” (il 2°, in uscita il 29 gennaio, è sottotitolato “Metafore che si trasformano”). Dopo 6 anni di matrimonio il protagonista -senza nome- viene tradito e lasciato dalla moglie. Di lui si sa che ha 36 anni ed è ritrattista di un certo successo. La sua tecnica consiste nel non dipingere mai dal vivo: incontra i committenti, li fa parlare per capirne la natura, e poi li raffigura sulla base di qualche loro foto, semplici istantanee di vita quotidiana. Ma la sua vena artistica aspira a ben altro e non vede l’ora di dipingere solo per sé. E’ quello che si prefigge di fare dopo lo shock iniziale della separazione. Si ritira in solitudine nella casa nel bosco messagli a disposizione da un amico, figlio del famoso pittore Amada Tomohiko, ormai affetto da demenza senile e ricoverato in un istituto. Nella soffitta il protagonista trova un suo inquietante quadro nascosto, dallo strano titolo “L’assassinio del commendatore”…ed ecco il primo mistero. Qual è il significato della cruenta scena rappresentata? Perché nascondere la tela e quale passato oscuro aleggia sulla figura dell’artista padrone di casa? Secondo mistero: chi è il ricco ed enigmatico vicino di casa che abita da solo in un’imponente villa? Si chiama Menshiki, anche lui si porta appresso un passato di ombre e, dietro munifico compenso, commissiona al protagonista un suo ritratto che però deve essere assolutamente dal vero. Questo personaggio è uno degli assi portanti del libro e racchiude qualche segreto: per esempio…chi spia con un binocolo militare e perché è tanto geloso della sua privacy? Terzo mistero: perché la notte, sempre alla stessa ora, il protagonista viene svegliato dal rumore di una campanella nel bosco? Da dove proviene?Questi sono solo la punta dell’iceberg dei tanti fenomeni ambigui con cui Murakami avvinghia il lettore in una spirale di continui enigmi e scoperte.  

 

 

Lars Kepler “Lazarus” –Longanesi- euro 22,00

 

Lars Kepler è lo pseudonimo della coppia di scrittori svedesi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril, che hanno unito le forze e formato un duetto vincente. Nel 2010 il loro “L’ipnotista” era diventato il caso editoriale europeo. Un successo enorme, tanto da fare concorrenza alla splendida trilogia di Larsson, e trasposto in un film diretto da Lasse Hallström. La loro scrittura a 4 mani ha regalato ai lettori una nuova serie di romanzi con protagonista l’ispettore   Joona Linna. Questa volta deve far fronte al ritorno di un vecchio nemico, il serial killer Jurek Walker. L’inizio è al fulmicotone: la polizia di Oslo indaga sull’omicidio di un ladro di cadaveri, da giorni morto nel suo appartamento. Durante il sopralluogo nel suo frigorifero vengono trovati i resti di più corpi, a diversi stadi di decomposizione; macabra scoperta di cui fa parte anche il cranio della moglie del commissario Joona Linna. Era morta di cancro anni prima ed era stata sepolta in Finlandia ma la sua tomba è stata profanata. Poi le cose si complicano ulteriormente con la scoperta del cadavere di uno stupratore e la vicenda si infiamma, tra serial killer, segni di flagellazione, inseguimenti, altri omicidi e malvagità ad un livello mai toccato prima che vi faranno stare col fiato sospeso fino all’ultima riga. La dimensione crudele è data dalla strategia del serial killer: priva le sue vittime di tutto quello che hanno di più prezioso al mondo, si insinua nelle loro menti e li colpisce proprio dove fa più male.

 

 

 

Jessica Fellowes “Morte di un giovane di belle speranze” -Neri Pozza- euro 18,00

E’ il secondo appuntamento con i delitti Mitford, ambientati nella Londra degli anni 20. Una serie di crime novel firmata da Jessica Fellowes, scrittrice e giornalista 45enne, già autrice di 5 libri sui retroscena della serie tv “Dowton Abbey” (alcuni annoverati nella lista dei bestseller del “New York Times” e “del Sunday Times”) e nipote del creatore della serie, Julian Fellowes. L’idea dell’autrice è quella di una serie di gialli, protagoniste le 6 famose sorelle Mitford alle prese con la risoluzione di delitti nell’alta società inglese. Dopo “L’assassinio di Florence Nightingale Shore”, ora alla ribalta c’è Pamela Mitford. Il giovane di belle speranze che fa una brutta fine è Adrian Curtis: attraente, ricco, scapolo ed ottimo partito. Peccato che muoia durante la festa per i 18 anni di Pamela, nella dimora di famiglia, Ashtall Manor, nel bel mezzo di una caccia al tesoro. Accanto a lui la cameriera Dulcie sulla quale ricadono subito i sospetti. Strategica ai fini della trama sarà Louisa Cannon (già in azione nel precedente romanzo) che, da ragazza povera e dedita a furtarelli, è riuscita a trovare un lavoro onesto al servizio delle sorelle Mitford. E’ lei che, non convinta della condanna di Dulcie, insieme al poliziotto Guy, si da fare per scovare il vero colpevole. Se amate i gialli di stampo classico inglese, all’Agatha Christie, e le atmosfere degli anni 20, epoca in cui le signore si cambiavano d’abito per cena e vivevano di gran mondanità, qui vi immergerete nella lettura e nel clima giusto. Allora la stampa britannica definì le sorelle Mitford “le più affascinanti del XX secolo” e furono, ognuna a modo suo, protagoniste nel bene e nel male del periodo tra le due guerre. Aristocratiche, più o meno anticonformiste, incarnarono lo stile di vita dell’elite dell’epoca. Dalla primogenita Nancy nata nel 1904 alla più piccola Debo venuta al mondo nel 1920. Erano tutte bellissime e affascinanti, con vite che presero strade diverse: dalla scrittrice alla castellana, dalla nazista convinta alla simpatizzante comunista.

 

 

E per finire una splendida chicca per i torinesi, ma anche da regalare a piene mani a chi ama leggere… a qualsiasi latitudine. E’ “Ritratto del lettore da giovane” di Nicola Lagioia pubblicato da COLTI, il Consorzio delle Librerie Torinesi Indipendenti. Lo trovate presso le librerie del gruppo, Euro 5,00; ma affrettatevi perché è in tiratura limitata. “Appartengo a quella non del tutto marginale schiera di persone che hanno avuto la vita salvata dai libri”.E’ l’incipit – che coglie al volo l’essenza di chi adora leggere- di questo raffinato libriccino di 13 pagine in cui l’autore racconta la genesi della sua passione. Formato mignon (11cm per 17) ma grandissimo spessore emotivo e intellettuale: tutto racchiuso in una busta che invita a spedirlo ad amici vicini e lontani; perché leggere vuol dire anche voglia di condividere con altri le righe che abbiamo scoperto. Lo scrittore, nato a Bari nel 1973 – dal 2106 Direttore del Salone Internazionale del libro di Torino- risponde alla domanda   “Cosa ha fatto di noi dei lettori?”   e lo fa portandoci all’origine del suo personalissimo “coup de foudre”. Nella casa dei suoi genitori non entravano libri, ma in quella dei nonni materni, invece, si. Non tanti, ma quanto basta per trovare la chiave di volta per una passione imperitura. Nella sua prima infanzia scopre così la bellezza delle illustrazioni di Gustave Doré dell’”Inferno” della “Divina Commedia” di Dante. E’ amore a prima vista perché, anche se ancora non sa leggere, quelle immagini sono per lui “…la cosa più bella che sono certo di avere mai visto nella mia ancora breve vita”. E il dado è tratto. Da allora gli anni scorrono; nella seconda infanzia impara a leggere e finalmente si addentra negli sconfinati mondi della parola scritta. Dapprima c’è l’entusiasmo per i fumetti e i suoi trucchi per comprarne a tonnellate, con episodi anche   molto divertenti (che lascio a voi scoprire). Poi arrivano i libri che possono fare la differenza… e così via fino all’adolescenza. Una traiettoria di lettore in cui possiamo riconoscerci se la pensiamo come Lagioia che scrive: “Mi porto a casa i libri da cui con tutta evidenza sono stato scelto e li leggo….Più leggo più sento che la mia coscienza si espande, i sensi si acutizzano…”

 

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