“Le vittorie imperfette”, uno spettacolo inedito dell’Accademia dei Folli

folli2Lo sport a teatro come metafora per raccontare la vita, il superamento dei propri limiti, delle proprie paure. Lo sport come pretesto per calarsi in un racconto di pura epica moderna e per entrare nel vivo della Storia da una porta secondaria. Dal 15 al 17 febbraio una delle pagine più famose della storia dello sport è protagonista – ognuna delle tre sere, alle 21.oo –  al Teatro Agnelli di Torino, in via Paolo Sarpi. “Insolito“, la stagione teatrale di Assemblea Teatro, ospita la compagnia Accademia dei Folli con uno spettacolo inedito “Le vittorie folli1imperfette”, tratto dall’omonimo romanzo di Emiliano Poddi. In scena ci sarannoGiovanna Rossi, Enrico Dusio, Gianluca Gambino con Carlo Roncaglia (che cura anche la regia) alla voce e piano. I costumi ed elementi scenici sono di Carola Fenocchio e disegno luci e fonica diAndrea Castellini.I protagonisti sono Saša Belov e Kevin Joyce. Due ragazzi all’inseguimento di un sogno: vincere la medaglia d’oro del basket alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Uno si è allenato all’ombra della statua colossale della Grande Madre Russia a Stalingrado, l’altro sui campetti di cemento tra i grattacieli di New York. Due squadre. Due mondi contrapposti. Due culture. Usa contro Urss. Una partita che sarà per sempre legata ai tre secondi più leggendari, folli3contraddittori e ingarbugliati della storia dello sport. Ma Monaco ’72 è anche la scena di una strage spaventosa: undici atleti israeliani cadono sotto l’attacco terroristico di Settembre Nero. Un lutto che deve essere riassorbito in fretta, proprio per fare spazio alla sfida fra le due superpotenze. Molti anni dopo, in un cimitero di San Pietroburgo, Kevin Joyce e Saša Belov sono di nuovo l’uno di fronte all’altro: Kevin con addosso il peso degli anni e di una sconfitta impossibile da accettare; Sasha giovane per sempre e per sempre innamorato di Sonja, la giovane donna che non è riuscita a salvarlo dal suo stesso trionfo. “Le vittorie imperfette” è uno spettacolo che alterna epica sportiva e racconto intimista, canzoni americane e ninne nanne russe, tragedia e spigliata commedia d’amore. Una  storia in cui il palleggio echeggia come il battito del cuore.

Marco Travaglini

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