Le “Seven Sisters” dell’ultramaratona: Simone Leo è il primo al mondo

E’ italiano, piemontese di Novara, residente a Milano il primo ultramaratoneta ad aver finito tutte e sette le gare considerate più lunghe e dure al mondo, quelle che superano i 200 km, che includono la famigerata Atene Sparta Atene di quasi 500 km e la Badwater  che si corre in California a 50 gradi centigradi.
L’ultima fatica si chiama Brazil 135 (225 km  effettivi), lui si chiama Simone Leo.  Alle 10.45 ora brasiliana, 13.45 in Italia, dopo 48 ore e 45 minuti no stop da Sao Joao da Boa Vista a Paraisopolis, superando 9860 metri di dislivello positivo in un percorso che per lunghi tratti si snoda nella foresta, il ferroviere quarantenne, unico italiano in gara, ha tagliato il traguardo con l’inseparabile bandiera tricolore.  “È una specie di porta fortuna – spiega Simone, inevitabilmente stremato – ma anche un messaggio di speranza a cui tengo molto e che mi aiuta a migliorare.” Al centro della bandiera infatti c’è il logo della  La Via della Felicità, un invito al buon senso scritto da L. Ron Hubbard che sta venendo tradotto e distribuito in tutto il mondo per diffondere valori universali di rispetto e fratellanza. Simone Leo torna in Italia con un primato mondiale pur definendo se stesso un non atleta. “Secondo me gli atleti veri sono quelli che vincono queste gare con tempi disumani, mentre io mi limito a partecipare e a finirle”. Certo, ma finire tutte le cosiddette “Seven Sisters” al primo tentativo senza essersi mai ritirato, è un vero e proprio record che porta una persona normale ad entrare di diritto nella leggenda.
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