Le “Piccole Italie”di Enrico Borghi

Un libro che riaccende l’attenzione sulla “questione territoriale”.  S’intitola “Piccole Italie. Le aree interne e la questione territoriale” e arriva in questi giorni nelle librerie. E’ il nuovo saggiopubblicato da Donzelli –  di Enrico Borghi, deputato e Presidente nazionale dell’Uncem. Il libro, con la prefazione di  Ermete Realacci, propone una riflessione su cosa sia la politica territoriale, dopo la fine dell’interventismo statale e la crisi del regionalismo, e su cosa possano rappresentare i territori nella sfida della modernizzazione italiana. “Se si guarda alle dinamiche territoriali che hanno interessato il nostro paese negli ultimi cinquant’anni – scrive Borghi – non si possono non considerare le profonde mutazioni di scenario che si sono succedute. Agli anni sessanta, caratterizzati dalla programmazione statale e dalla pianificazione territoriale, sono seguite le stagioni del regionalismo e del federalismo, fino ai più recenti tentativi di riassetto istituzionale, culminati nella mancata revisione costituzionale“.  Un percorso che contiene non poche omissioni, soprattutto una: l’aver poco insistito sul ruolo dei territori, e soprattutto delle comunità, al punto di relegarle in una posizione marginale. “Le statistiche e gli indicatori – insiste Borghi – parlano dell’emergere in Italia di una vera e propria ‘questione territoriale’, con una marcata polarizzazione tra territori nei quali si concentrano opportunità, risorse, servizi e investimenti e aree in cui si acuiscono l’invecchiamento, la povertà e la desertificazione. Senza assicurare certezze nel campo dei servizi essenziali quali scuole, trasporti, sanità, e senza garantire uno sviluppo che si traduca in occupazione, vengono meno i fondamentali diritti di cittadinanza, con il risultato che qualunque iniziativa è votata al fallimento“. La tesi contenuta nelle quasi duecento pagine del libro è che proprio questi siano i nodi da sciogliere e che su questi temi si disputerà la partita del riequilibrio territoriale e del ruolo delle comunità locali. “L’attuazione di politiche in grado di garantire il diritto di opzione e la libertà di scelta di vita necessita di forme politiche che siano luoghi di rielaborazione del pensiero – sottolinea ancora l’autore di “Piccole Italie” – luoghi nei quali riformulare le prospettive all’interno di una visione di bene comune. Solo così la questione territoriale diventa questione nazionale, ed è per questo che le ‘piccole Italie’ possono contribuire in maniera decisiva a salvare la grande Italia“. Un libro utile, con riflessioni che saranno senz’altro in grado di stimolare un dibattito e promuovere scelte che consentano di superare lo strabismo che ha provocato quella disattenzione verso i territori e le periferie che in molti lamentano.

Marco Travaglini

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