Lavoro: assunzioni record nel primo bimestre

In occasione del Primo Maggio, la Regione Piemonte ha comunicato che, dai dati elaborati dall’Osservatorio sul mercato del lavoro, nei primi due mesi del 2018 le assunzioni sono aumentate del 19%, passando dalle 98.105 dello stesso periodo dell’anno scorso a 116.733.

Se a trainare la crescita restano soprattutto i contratti a tempi determinato, cresciuti del 18%, per la prima volta dopo quattro trimestri con il segno negativo, i contratti a tempo indeterminato standard salgono da 11.972 a 15.250, con un incremento del 27,4% che caratterizza tutte le fasce d’età ma si presenta un po’ più accentuato in quella 15-29 anni, dove le assunzioni stabili segnano +33%. Prosegue inoltre, grazie alla semplificazione normativa introdotta e alla nuova disciplina regionale, il trend di crescita del contratto di apprendistato (+29%), che contribuisce alla buona performance complessiva dei giovani. Nella fascia 15-24 anni, infatti, gli avviamenti al lavoro sono aumentati del 24%, che diventa 21,4% se si considera la fascia 15-29 anni: un incremento in entrambi i casi superiore al valore medio delle assunzioni in Piemonte. Nei primi mesi dell’anno, inoltre, segna un’ulteriore flessione il ricorso alla cassa integrazione (-40,5%, 5,6 milioni di ore in meno), con un calo concentrato, in particolare, nella componente straordinaria (-53,5%, ovvero -5,1 milioni di ore).L’assessora regionale al Lavoro Gianna Pentenero commenta che sono dati incoraggianti, soprattutto se riferiti alla componente giovanile. Tuttavia, permangono elementi di preoccupazione, su cui è utile riflettere: le crisi industriali che interessano il Piemonte, da Embraco a Italiaonline per citare le più note, e il tema, non solo piemontese, di come garantire diritti e qualità del lavoro anche a tutte le persone che sfuggono alle categorie contrattuali classiche. Fa inoltre presente che sul tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, proposto per quest’anno dai sindacati, negli ultimi dieci anni sono stati compiuti numerosi passi avanti, livello nazionale e locale, che evidentemente non sono sufficienti se, come ci ricordano drammaticamente le statistiche, gli infortuni mortali sono in aumento. Occorre quindi avere il coraggio di intervenire continuando a investire in formazione, a chiedere alle aziende di effettuare adeguati investimenti in sicurezza, a fare in modo che le istituzioni e i sindacati lavorino insieme per garantire il rispetto delle regole.

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