Larry Brown, la leggenda del basket è con noi!

 Si vive in un’epoca in cui tutto passa e ci si dimentica presto e troppo in fretta di ciò che capita nel bene e nel male. Ci si dimentica, ad esempio e con ridondanza, troppo in fretta dei propri maestri o di coloro che hanno creato qualcosa di grande, bello o semplicemente utile solo perché chi lo utilizza o lo segue pretende che sia di propria proprietà”. E così, anche nel mondo del basket, passa quasi inosservato, nella grande ignoranza, la qualità della persona che sta guidando e guiderà la FIAT Torino basket il prossimo anno. Ai più giovani, potrà sembrare poca cosa, ma per chi come il sottoscritto ha vissuto l’epopea di Allan Iverson che da solo lottava per vincere il campionato o per chi come me, addirittura tifava contro quei “Blue Brothers” dei Detroit Pistons che vincevano il titolo NBA (perché Blue Brothers? Perché lasciavano lividi blu sulla pelle degli avversari…ndr!), il filo rosso conduttore era sempre chi li guidava in panchina. Era una presenza, con il suo sguardo e con la sua filosofia di gioco, unica ogni volta, in quanto ogni volta si gioca in maniera diversa, a seconda di chi hai in squadra e di chi avrai davanti: “Play the right way”, è il titolo di un suo libro, ma quale sia la via giusta è comprensione e patrimonio solo di pochi. E lui è uno di questi “pochi”. Nelle interviste di inizio anno, mai troppo poco epiche, se ben riascoltate e ben tradotte, lasceranno il segno nei vostri cuori. Larry Brown è ironico, intelligente e preparato alla gestione della platea. Sa gestire tensione e stanchezza come pochi altri, ed ha occhi attenti a ciò  che succede intorno. 

Ma, ed è importante ribadirlo, il basket nasce e si sviluppa anche intorno a Larry Brown, e per leggere il suo curriculum rimandiamo alle varie “…pedia” di turno. Qui, vorrei rimarcare il rispetto e l’ammirazione di chi lo conosce davvero, dei giocatori che si sottopongono da soli alla cura del coach mito USA, che sono venuti a Torino solo per la sua presenza, per il fatto che la stampa internazionale e i media sono pronti a venire a vedere cosa farà la sua squadra da lui allenata in questo anno di avventura. Ci si concentra sui giocatori nello sport ma solo il calcio da noi valuta “a vario modo” gli allenatori fondamentali nell’alchimia di gioco. Il basket talvolta dà credito all’allenatore e talvolta gli dà “del fortunato” perché allena giocatori fortissimi che vincerebbero anche senza nessuno in panchina. Ma non è così. La gestione di una squadra non è solo la partita: è complessa, è diversa ed è difficile. Un allenatore “Mito” può essere uno sprone per le persone intelligenti e un fastidio per le persone invidiose e di scarso livello intellettuale, e talvolta potrebbero condividere lo stesso habitat sportivo. Un grande coach deve guidare la nave in calme acque e in momenti tempestosi: la FIAT Torino ha un coach che è oltre l’essere grande.E’ venuto per raccontarci la sua vita sportiva nel basket; a 78 anni non ha bisogno né di soldi né di notorietà: se è venuto a Torino togliendosi dal suo mito e dalla sua tranquillità d’oltreoceano non è per vanità o per fare un tour in Europa: è qui per narrare il basket e lo spettacolo sarà anche solo seguire “la sua via” di allenare. Sarà splendido poter seguire quando si potrà gli allenamenti della squadra e seguire il suo modo di seguire (il verbo ripetuto non è mancanza di vocaboli, ma è dovuto alla volontà di “seguire” una guida…) e condurre il gruppo. Vincere o perdere non è cosa che dipenda solo dalla tua squadra, ma da una combinazione di situazioni che prevedono anche gli avversari… . E non sarà facile vincere, ma sarà fondamentale studiare la via chepossa condurre al traguardo della vittoria con i mezzi e le capacità che si hanno a disposizione.Larry Brown ha vinto tutto nella sua carriera, non c’è nulla da dimostrare. Con gli strumenti adatti si può conquistare quasi ogni cosa; ma se al ponte di comando siede uno dei migliori al mondo nella storia e del presente, la strada non è né in salita né in discesa, ma è sicuramente aperta! Go on Larry Brown: grazie per essere con noi, l’avventura è cominciata.

PAOLO MICHIELETTO

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