La tesi di laurea di Lawrence d’Arabia

Prendeva parte alle campagne di scavi archeologici dirette dal British Museum, esplorava a piedi per mesi intere regioni nella terra dell’Eufrate e del Tigri, i due grandi fiumi mesopotamici, visitava e perlustrava castelli e fortezze medievali, scattava fotografie e disegnava ciò che vedeva. Costui era Thomas Edward Lawrence (1888-1935), molto prima di diventare il celebre Lawrence d’Arabia, uno dei capi della rivolta araba contro i turchi negli anni della Grande Guerra. Il giovane Lawrence, appena ventunenne, aveva già percorso il Vicino Oriente indagando da vicino gli stili architettonici di forti e bastioni arabi e crociati analizzandone la posizione strategica. Dagli studi e dalle sue osservazioni di archeologo nacque la tesi che sviluppò all’Università di Oxford ottenendo il massimo dei voti. In viaggi e ricerche nella Siria ottomana raccolse note e appunti scritti a matita, disegni e fotografie, giungendo perfino a mettere in discussione le teorie archeologiche più conosciute dell’epoca. La tesi dello studente di Oxford, arricchita da alcuni diari composti tra le dune dei deserti mediorientali, è stata raccolta nel libro “I castelli dei crociati” di Thomas Edward Lawrence che l’editore Castelvecchi riporta oggi in libreria dopo tanto tempo, con la prefazione di Franco Cardini e l’introduzione dello storico Denys Pringle.

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“Mi sono alzato all’alba e ho fatto il bagno nell’Eufrate, poi sono andato dall’altra parte del fiume e ho fatto il giro della cinta esterna della fortezza crociata, fotografando l’angolo sud-orientale del castello…anche quando non si incontrano montagne o fiumi, vi sono colline e valli con distese di rocce sufficienti a rendere impossibile il cammino. Non potrai mai renderti conto, senza visitarla, dell’impervietà della regione…sulla strada che va da Antiochia ad Aleppo la mia scorta ha camminato, insieme con i cavalli, per quattro ore, e viaggiare a piedi è cosa che va contro ogni naturale disposizione di un siriano”. Questo è il giovane Lawrence che oltre un secolo fa, nell’estate del 1911, come studente della celebre università inglese, visitò Siria e Palestina in una situazione molto diversa da quella odierna. “Per quanto in crisi profonda, scrive Cardini, la “pax othmanica” che ancora per poco regnava sul Vicino Oriente permetteva itinerari e confronti attraverso luoghi lontani magari poche centinaia di chilometri fra loro, ma non solcati, come accade oggi, da frontiere pericolose e spesso impossibili a varcarsi. Il lavoro prezioso di Lawrence ci consente oggi di verificare la situazione qual era più di cent’anni fa quando mancavano rilievi precisi e foto specifiche di quei luoghi”.

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Nel suo volume Lawrence affronta vari temi: dall’architettura militare in Europa fino al tempo della prima crociata all’architettura bizantina, dalle fortificazioni dei crociati in Siria a quelle in Europa nel XII secolo. E ancora, dalla posizione stategica dei castelli crociati alla descrizione di cinque fortezze nella regione di Edessa. Archeologo, agente segreto di Sua Maestà britannica, militare e condottiero, traduttore e scrittore, Lawrence è stato uno dei personaggi più ammirati della sua epoca. La guerra contro i turchi ottomani tra il 1916 e il 1918 a fianco dei nazionalisti arabi ne ha fatto una leggenda. La sua fama di scrittore è legata in particolare a “ I sette pilastri della saggezza”, pubblicato nel 1922. I “Castelli dei Crociati” uscì postumo nel 1936, un anno dopo la tragica morte dell’autore. Aveva la passione per la moto il giovane Lawrence e percorrendo una stretta strada di campagna rimase vittima di un incidente. Una disgrazia, secondo molti non casuale e la cui dinamica non è mai stata ben chiarita. Una moto, una lastra di ghiaccio, un sasso sulla strada. Dopo una vita avventurosa e straordinaria muore a soli 47 anni in un banale incidente di motocicletta alla vigilia di un incontro con Hitler. “Non sappiamo, scrive Cardini nella sua biografia su Lawrence d’Arabia, se questo incontro sarebbe mai avvenuto, certo era stato sollecitato dalle due parti”. Noi però ci fermiamo al libro di Castelvecchi che è un’importante testimonianza della formazione culturale del condottiero della rivolta nel deserto. Tra i vari libri sulla figura di Lawrence, ci piace ricordare anche “Le sabbie di Lawrence”, scritto dal giornalista e scrittore torinese Renzo Rossotti, noto ai lettori non solo per i suoi “gialli” ma anche come storico di Torino e profondo conoscitore della storia e della letteratura inglese.

Filippo Re

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