La politica degli “altri” e gli sgarbi istituzionali

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Claudio Cerrato da una vita si occupa del suo quartiere, San Donato – Campidoglio – Parella, quartiere carico di storia. Da quanto te ne interessi? gli chiedo. Lui inizialmente ci scherza. “Da troppo. Sono 25 anni e 7 da Presidente. Ed è la prima volta che mi succede questo sgarbo istituzionale. L’offesa non è stata fatta solo alla mia persona ed al mio ruolo, ma ai cittadini rappresentati”. Precisa amaramente.  Andiamo con ordine, partendo dall’antefatto. Alla scuola Boncompagni la situazione della manutenzione e della sicurezza è fortemente precaria. Cerrato aveva anche interessato direttamente quando era Ministro il torinese prof Profumo. Scarsi i pratici risultati con l’ annoso problema dei fondi necessari. In questa scuola è stata costruita una struttura per garantire in sicurezza l’entrata degli alunni. Sono diminuite le iscrizioni e i genitori sono molto preoccupati.  Il comitato dei genitori e la direttrice invitano il sindaco e il presidente Cerrato ad un sopralluogo per sapere se e quando inizieranno i necessari lavori. Arriviamo al Fatto. Domenica una imbarazzata direttrice scolastica comunica che la sindaca vuole incontrare da sola i bambini. Sola perché non è un incontro politico. (Sic). Una lacrimuccia mi scende. Spiegazione: ha evidente paura di essere incalzata da domande ( impertinenti) su tempi e modi dell intervento?  Non ha la scappatoia solita: “colpa degli altri che mi hanno preceduta”. Ora le responsabilità sono sue per il futuro.  Il giorno dopo una segretaria del gabinetto del sindaco chiama Cerrato dicendo che sicuramente ci sarà un’altra occasione.  Ma quale era l’obiettivo della sindachessa? Trovare i soldi? Magari.   Più prosaicamente tirare a campare. Tanto ha già fatto capire che non si ricandiderà.  Necessario dunque non prendersi dei mal di pancia. I problemi restano, ma almeno i mal di pancia sono evitati. Diciamocelo fino in fondo, Chiara Appendino – almeno in questo caso – è stata indelicata nella sostanza e nella forma. Mi chiedono perché ce l’ho con i pentastellati. Giuro, non è cosi.  Non penso che gli altri siano peggiori, ma non tocca a me giudicare. Mi limito alla constatazione del presente. Ma aggiungo: c’è chi dice che non farà delle cose come le hanno fatte gli altri. Successivamente le fa tali e quali e ha pure il torto di essere arrivato dopo . Non ha giustificazioni ed il suo comportamento è più grave proprio perché arriva dopo.
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