Nuova legge regionale sulla cultura

Una nuova legge sulla cultura, che integra e supera le 28 leggi regionali finora vigenti ed è frutto di un iter complesso e di un intenso confronto con operatori del settore, amministratori locali e parti politiche. E’ stata approvata in Consiglio regionale all’unanimità dei votanti la legge (ex disegno di legge 275) “Disposizioni coordinate in materia di cultura”, che prende le mosse da una nuova idea del comparto, inteso come sistema composito e bene da tutelare in tutte le sue forme, accessibile a tutti. Tra le novità introdotte dal testo di legge, che entrerà in vigore il primo gennaio 2019, la programmazione triennale, anche in termini di risorse, con la costituzione di un nuovo Fondo per la cultura articolato in spesa corrente e spesa per investimenti, e la possibilità di costituire tavoli come strumento di partecipazione, ma anche il riconoscimento di soggetti culturali che prima non avevano accesso ai contributi regionali, come cinema e librerie, e la tutela del patrimonio linguistico. Tra gli emendamenti approvati, numerosi quelli presentati dalla Giunta, molti dei quali hanno recepito le istanze avanzate dal Consiglio delle autonomie locali (Cal), ma anche dal gruppo del Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle, a conferma del fatto che sul testo c’è stata da parte di tutte le forze politiche ampia condivisione sugli obiettivi e sul ruolo che si vuole attribuire alla cultura e all’attività culturale in Piemonte. Approvato anche un ordine del giorno collegato, presentato da Daniele Valle (Pd), che impegna la Giunta ad assicurare al comparto culturale risorse finanziarie adeguate, commisurate alle variazioni annuali dei tassi di inflazione e con livelli di finanziamento crescenti nel corso degli anni. E’ stato invece respinto l’altro Odg presentato da Francesca Frediani (M5s), che chiedeva di destinare non meno dello 0,5 per cento del bilancio regionale ad investimenti in attività culturali, con l’obiettivo di arrivare all’1 per cento della media europea: <Pur riconoscendo la bontà della legge – ha detto insieme al collega Davide Bono – restano forti perplessità rispetto alla norma finanziaria. Il comparto culturale ha assistito ad una progressiva contrazione di risorse, per il 2019 sono previsti 36,8 milioni, che diminuiranno ulteriormente nel 2020 se non interverranno aggiustamenti>.

Gianluca Vignale (Movimento nazionale per la Sovranità) ha sottolineato che <la dotazione finanziaria non è l’unico tema, per attuare politiche culturali utili per la nostra regione serve un’attenta attività di pianificazione, bisogna cercare di rendere omogenea l’offerta su tutto il territorio intervenendo dove è più scarsa>.

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