La minoranza no-tav in Comune diventa maggioranza nella società

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Torino, 29 ottobre

A scanso di equivoci la sindaca Chiara Appendino l’aveva detto, appena prima di partire per Dubai, a promuovere la Città negli Emirati: “Siamo sempre stati contrari alla Tav, la posizione è già nota da tempo. Ora la decisione spetta al governo e spero si arrivi in fretta ad una conclusione”. Oggi, in consiglio comunale (dove una folta delegazione di imprenditori e sindacati pro-Tav si è recata per manifestare il dissenso da tale posizione) e a margine del dibattito in Sala Rossa si sono scatenate le reazioni degli esponenti politici e delle associazioni di categoria a favore della Torino -Lione. Ecco alcuni commenti.

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ALBERTO MORANO LISTA CIVICAE’ la prima volta in tanti anni che tutte le organizzazioni imprenditoriali e produttive della Città fanno sentire forte e chiara la loro voce. Finalmente la Città si è accorta del vuoto assoluto, della mancanza di visione e strategia di una maggioranza e di una giunta che oggi vogliono, con arroganza, sacrificare, sull’altare di una presunta ideologia, il futuro ed il destino di una Città e di una Regione. Il secondo profilo che vorrei sottolineare è l’assenza, oggi, come peraltro altre volte, del Sindaco. Assenza che risulta ancor di più di fronte alla presenza della Città e segnala plasticamente la distanza e la frattura fra la Torino che lavora e produce ed il governo 5 Stelle. Rappresentanti della maggioranza 5 Stelle hanno provato ad obiettare, da un lato che vi era la concomitanza con il Forum di Finanza Islamica (decisivo, e faccio fatica a non sorridere, per i destini di Torino) e dall’altro che la Sindaca è notoriamente No Tav. E che Torino sia affidata a persone con l’esperienza di un bambino di 5 anni, senza alcuna capacità di gestione dei problemi emerge chiaramente da quanto è stato fatto dalla Giunta in questi due anni e trova conferma nella lettura dei curricula vitae di chi ci amministra. Mi limito a due: il Sindaco e l’Assessore di punta, il presunto trait de union con il mondo imprenditoriale. L’esperienza più significativa del Sindaco nel mondo del lavoro è stata lo stage alla Juventus a cui ha unito 5 anni di Consiglio Comunale nel corso dei quali, pur rivestendo la carica di Vice Presidente della Commissione Bilancio, non si è accorta dello stato comatoso dei conti di Torino. Ancor più debole è il curriculum dell’”Avvocato Assessore al Commercio” che gli anglosassoni definirebbero benevolmente “not notable“, e che vanta forse solo qualche esperienza come organizzatore di eventi e serate in una discoteca poi fallita. Queste sono le persone che oggi rappresentano Torino al Forum di Finanza Islamica che si tiene a Dubai e che dovrebbero convincere investitori arabi ad investire su Torino, ma che certamente si dimenticheranno di dire loro che arrivare a Torino non è così facile stante la carenza di collegamenti e domani sarà anche più difficile e che, forse, dovranno dotarsi di biciclette per spostarsi da una parte all’altra di una città che i 5 Stelle sognano senza autovetture”.

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OSVALDO NAPOLI FORZA ITALIA “L’ordine del giorno presentato  dal M5s fa di Torino la capitale “No Tav” e riprende nella sua interezza la lettera aperta, inviata lo scorso 5 settembre, dal Movimento “No Tav” al premier Giuseppe Conte e al ministro Toninelli.  Il trionfo della cultura del “No” è ormai inesorabilmente completo. Se al caos delle Olimpiadi aggiungiamo adesso anche la vittoria della linea “No Tav” possiamo drammaticamente confermare che l’Appendino e la sua maggioranza, con la loro ottusa opposizione alle grandi opere e alle infrastrutture, si confermano, anche in Piemonte, i peggiori nemici dell’Italia e delle sue prospettive, presenti e future, di crescita. “Errare è umano perseverare è diabolico”. Se il mondo industriale, commerciale e produttivo di Torino, usano parole pesanti nei confronti della maggioranza consiliare torinese e del futuro del Piemonte, siamo arrivati alla frutta se non al digestivo anche nei rapporti istituzionali. La Tav è opera fondamentale perché, senza, il Piemonte e l’Italia rischiano di rimanere isolati e relegati ai margini di qualsiasi disegno di crescita logistica e di sviluppo. È facile intuire come un approccio così sfacciatamente ideologico ai problemi di Torino sia un forte campanello d’allarme per tutte le categorie produttive e le associazioni di impresa. Forza Italia farà un’azione sempre più capillare nella società civile e tra le forze produttive per sbarrare la via del declino imboccata con allegro disinteresse dai Cinquestelle”

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DAVIDE GARIGLIO PARTITO DEMOCRATICO “Folle autolesionismo. Solo così si può definire la scelta della maggioranza che sostiene Chiara Appendino in Consiglio comunale di pronunciarsi contro la realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione. Le nostre imprese non investiranno più nella nostra Regione. C i impoveriremo e diventeremo sempre più marginali. Non é vero che il blocco della TAV porterebbe più soldi per il trasporto pendolari. Le somme da restituire all’Unione europea, i danni da pagare alla Francia e la messa in sicurezza delle opere costerebbero quanto la stessa realizzazione dell’opera. Se  vincessero i NO TAV, non avremmo l’opera e spenderemmo lo stesso il denaro: un capolavoro di autolesionismo”. “Gli unici a guadagnarci sarebbero i tedeschi perché il collegamento europeo est-ovest passerebbe a nord delle Alpi e avvantaggerebbe ulteriormente il nord Europa. Come Partito Democratico ci batteremo con forza a fianco del fronte SI TAV che oggi, per la prima volta, é sceso in piazza per opporsi a questa scelta di chi governa la nostra Città”.

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FABRIZIO RICCA LEGA NORD  “ La Lega continua a essere favorevole al Tav: il Piemonte non può essere tagliato fuori dai corridoi commerciali. Il documento presentato oggi è una fuga in avanti del Movimento 5 Stelle che non ci saremmo aspettati. Si tratta di una posizione puramente ideologica, il Governo del cambiamento andrà avanti anche senza queste sceneggiate. C’è una maggioranza di cittadini silenziosa a favore dell’opera e i voti ottenuti alle ultime elezioni comunali dal M5S non erano legati al Tav.”

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SILVIO MAGLIANO MODERATI “Sgomento e preoccupazione per la tenuta democratica e per il futuro della nostra città. Questo il mio stato d’animo a pochi minuti dall’essere stato espulso dalla Sala Rossa per la sola intenzione di esprimere il mio assoluto, motivato e documentato sostegno alla TAV. Oggi è andato in scena un gravissimo attentato alla libertà di espressione, mia e degli altri colleghi di Minoranza. È così che muore la democrazia. Queste modalità di conduzione dell’Aula ricordano in maniera inquietante fasi storiche drammatiche del passato della nostra nazione, che speravamo di esserci per sempre lasciate alle spalle e che la storia stessa ha condannato senza appello. Sul merito: ribadisco ancora una volta che la TAV è fondamentale per il futuro di Torino. Oggi questo stesso futuro è stato messo a repentaglio dalla cecità ideologica di una Maggioranza che dovrà prendersi le proprie responsabilità nei confronti di tutti. Le reti infrastrutturali che legano Kiev al Portogallo sono parte integrante e irrinunciabile del sistema di connessione dei trasporti, e non solo, dell’Europa. La domanda è chiara e la risposta è semplice: vogliamo che Torino sia inclusa in queste reti? Io rispondo sì, i Cinque Stelle no”.

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COMMERCIALISTI E NOTAI: SENZA TAV RISCHI PER SVILUPPO DEL TERRITORIO “Gli Ordini professionali dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, degli Avvocati e dei Notai della provincia di Torino, senza alcuna velleità politica, ma con l’unico scopo di evitare un ulteriore danno al territorio, già funestato da una crisi economica senza precedenti, ritengono che ogni rivalutazione dei lavori relativi alla Nuova Linea Torino – Lione contenga in sé il rischio di relegare Torino e il Piemonte ad un isolamento con conseguenti ripercussioni sull’economia e sullo sviluppo anche culturale del territorio. Pur non avendo le competenze tecniche necessarie per le valutazioni di impatto ambientale, la positiva esperienza dell’alta velocità Torino – Milano – Roma – Napoli e gli studi posti in essere dagli organi all’uopo preposti, portano a ritenere che la mancata apertura di un moderno canale ferroviario di collegamento con l’Europa limiterebbe ulteriormente le aziende e le persone del territorio, in un mondo ed in un mercato che vedono una sempre più accentuata necessità di interazioni e scambi. Gli Ordini scriventi vorrebbero veder superate le diversità culturali e politiche affinchè le “grandi opere” vengano considerate sfide da affrontare e non ostacoli da evitare e ciò al fine di tutelare il territorio aprendolo al futuro.Gli Ordini professionali, da sempre coesi con le istituzioni, sono convinti che occorra ponderare con grande attenzione le scelte sul tema, onde evitare di farsi guidare da astratte prese di posizioni politiche distanti anni luce dalle necessità di Torino e del Piemonte tutto”.

 

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