La crisi del Museo del Cinema

Nonostante sia uno dei primi musei in Italia per numero di visitatori, al Museo del Cinema dall’inizio di dicembre i sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione dei 77 dipendenti. In Commissione l’assessora alla Cultura Antonella Parigi ha dichiarato che non sono previsti tagli di personale, anche se la situazione dei conti rimane difficile per l’arresto del trend di crescita registrato nell’ultimo anno. La Commissione Cultura. presiedita da Daniele Valle, ha ascoltato oggi i rappresentanti sindacali di Cgil e Uil (Leonardo Ferrante, Savino Zulianello, Vito Chiarella) che hanno illustrato la siztuazione dei 77 dipendenti su cui gravano molte ore di straordinario, mancate sostituzioni di maternità e hanno riferito circa l’assenza di un direttore a pieno titolo. Quello attuale, Donata Pesenti, è pro tempore da un anno e mezzo, in attesa del bando per il nuovo direttore.  L’assessora ha precisato che tra le molte attività di cui la Fondazione si occupa (museo, Mole Antonelliana, Cinema Massimo, vari festival e TorinoFilmLab), l’unico che porta ricavi è il Museo del Cinema, tutto il resto è in perdita. “La fragilità strutturale è nota da tempo e dopo un periodo di crescita tra il 2012 e il 2016, nel 2017 c’è stata una contrazione dei ricavi. Sono stati effettuati parecchi tagli in vari settori ma non sono ancora sufficienti per pareggiare il bilancio. Si prevede – ha ipotizzato l’assessora – un aumento del prezzo dei biglietti di ingresso, un piano di efficientamento della stuttura con il blocco del turn over del personale e la pubblicazione a breve del bando per individuare il nuovo direttore”. Questa sera si svolgerà l’Assemblea dei soci fondatori che dovrà appunto affrontare il problema del pareggio di bilancio di previsione 2018, al quale mancano ancora circa 100mila euro. Nella discussione sono intervenuti i consiglieri Francesca Frediani (M5s), Marco Grimaldi (Sel), Stefania Batzella (Mli).

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