La badante di condominio compie cinque anni

badanti 1Il progetto della badante di condominio, nato a Bologna e in fase di sviluppo anche sotto la Mole, su idea di Confabitare, oggi è al suo quinto anno di vita e i risultati sono più che soddisfacenti

In questo periodo di crisi generale diventa sempre più difficile per le famiglie italiane far quadrare il proprio bilancio. Giovani senza lavoro e senza la speranza di trovarlo a breve, cinquantenni che lo perdono o vanno in cassa integrazione, attività che chiudono, anziani con pensioni non più adeguate in quanto hanno perso più del 20% del loro potere di acquisto. A testimonianza di ciò, si diffondono nuovi fenomeni come quello di affittare una stanza della propria casa per brevi pernottamenti per motivi di studio e lavoro, offrendo anche la prima colazione, per 40,00-45,00 euro a notte in modo da arrotondare così le entrate mensili. Come dire “il bisogno aguzza l’ingegno”, anche se l’affermazione va fatta, in questo caso a malincuore. Oppure sempre più spesso si presentano casi di subaffitto di stanze all’interno della casa in cui si abita per potere dividere spese bollette e condominio.

Nonostante questo però rimangono da risolvere i problemi del vivere quotidiano, e fra questi uno dei più importanti che pesa sugli anziani o sulle famiglie che li hanno a carico è sicuramente quello della badante.

Fino a qualche tempo fa era facile e possibile per una famiglia assumere una badante anche a tempo pieno, e inoltre, data la presenza sempre crescente di donne dell’Est disposte a svolgere questo lavoro, era facile soddisfare le numerose richieste. Così in questo contesto è nata la proposta anticrisi di Confabitare.

Il progetto della badante di condominio, nato a Bologna su idea di Confabitare, oggi è al suo quinto anno di vita e i risultati sono più che soddisfacenti.badanti 2

“Oggi siamo presenti in 53 condomini a Bologna – dichiara il Presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni (nella foto piccola)- il progetto si sta sviluppando anche a livello nazionale in molte città, quali Torino, Verona, Milano, Firenze Roma, Messina e tante altre, favorito dalla rete delle sedi Confabitare presenti in modo capillare su tutto il territorio”.

La formula è semplice: una sola badante all’intern di un condominio, che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie, parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote. “L’idea – spiega Alberto Zanni – è nata proprio per volere dare a più famiglie, una soluzione semplice, facilmente attuabile, e soprattutto economicamente conveniente, considerando il condominio non solo come luogo in cui si vive, ma anche come punto di comunione in cui condividere bisogni e soluzioni”.

Non più solo sinonimo di liti, tensioni e conflitti, ma un’opportunità per trovare intese comuni dettate anche dall’esigenza del risparmio. Confabitare ha lanciato questa iniziativa, l’ha testata e sperimentata a Bologna in 53 condomini, proponendo poi il modello organizzativo anche in altre città italiane. ” La nostra associazione continua Zanni – si occupa del reperimento delle badanti, del loro coordinamento, oltre che delle pratiche relative alla assunzione e alla preparazione delle loro buste paga.

Ogni anziano paga le ore della badante pro quota, per cui a fine mese il costo è pari a circa 200/250 euro contro gli 800/1.000 euro di un impegno a tempo pieno. Praticamente l’intera giornata lavorativa della badante è fatta da tanti part time quanti sono gli anziani per cui lavora.

Questa soluzione permette all’anziano di utilizzare la badante per il tempo di cui ha realmente bisogno e consente, altresì, alla badante di ottimizzare il proprio lavoro, non perdendo tempo in spostamenti da una parte all’altra della città, svolgendo anche le stesse mansioni per più persone contemporaneamente come fare la spesa o altre commissioni”.

badanti3Oltre questo c’è da considerare anche un altro aspetto positivo, ossia la reperibilità costante durante tutta la giornata, in quanto la badante è comunque sempre presente all’interno del condominio.

Inoltre casa, condominio, e spesa vanno a braccetto in alcuni condomini di Bologna. Sempre Confabitare già da cinque anni ha avviato un progetto di acquisto collettivo per i residenti. A turno, un paio di volte alla settimana, alcuni volontari del palazzo o un incaricato dell’associazione si recano ai Mercati Generali ad acquistare grossi quantitativi di frutta e verdura su ordinazione dei condomini. Comprando all’ingrosso, i costi della spesa si riducono fino al 50%.

Ampio il successo anche di questa iniziativa. “L’idea del gruppo d’acquisto non è nuova: ma ora l’abbiamo portata nei condomini – continua Zanni – così non sono più soltanto i giovani a usufruirne, ma anche gli anziani. Due i punti di forza del progetto: il risparmio sulla spesa e il contatto sociale che si crea tra gli abitanti del palazzo. Sono, infatti,,tantissimi i casi in cui gli inquilini non si conoscono tra loro, pur abitando a pochi metri di distanza l’uno dall’altro”.

Il condominio condiviso, quindi, è un modo di abitare che vuole dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze di fabbricati che diventano sempre più multi-culturali e multi-generazionali, proponendo un nuovo uso degli spazi e dei tempi e incoraggiando la creazione di una rete di welfare locale e attiva, basata sul coinvolgimento diretto dei residenti nello stabile. L’obiettivo è di arrivare, tutti insieme, ad intraprendere azioni positive e virtuose attraverso buone pratiche quotidiane con cui si può aiutare l’ambiente, mantenere l’igiene e il decoro urbano, stimolare il rispetto e l’aiuto reciproco, ottenendo sensibili risparmi sulle spese di gestione.

Giovanna Borgia

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