In Comune Morano va all’attacco sui “misteri” dello Chalet del Valentino

“Come può il Comune avere consentito l’occupazione anche temporanea dei locali senza un regolare contratto e senza che fosse indetta una gara? Si tratta infatti pur sempre di beni comunali”   

 

Il notaio-consigliere Alberto Morano, capogruppo della lista civica di cui fu candidato sindaco in coalizione con Lega e Fratelli d’Italia, attraverso una interpellanza presentata il 27 Gennaio  chiese all’Assessore al Bilancio e all’Assessore al Commercio di Torino “quale fosse l’intendimento dell’Amministrazione cittadina in relazione all’affitto dei locali costituenti lo Chalet del Valentino, essendo scaduto il contratto al 31 Dicembre 2016”.

Morano scrive in un post sulla sua pagina Facebook che ” il 20 Febbraio 2017 l’Assessore al Bilancio ha risposto (ed è possibile ascoltare la risposta accedendo alla registrazione), nel corso della seduta del Consiglio Comunale, alla detta interpellanza dichiarando quanto segue:

  1. Il contratto di affitto è scaduto il 31 Dicembre 2016.
  2. E’ intendimento dell’Amministrazione procedere ad una procedura ad evidenza pubblica per individuare il nuovo affittuario dei locali.
  3. Ciò sarà possibile solo dopo che la società che ha gestito i locali fino al 31 Dicembre 2016, in ottemperanza ad un ordine di demolizione emesso dai competenti uffici comunali, avrà demolito le opere abusive realizzate e ripristinato i luoghi nello stato di fatto antecedente”.

 

Prosegue Morano su Fb: ” a seguito di questa risposta mi ero dichiarato soddisfatto, certo che nel nuovo bando sarebbe stata indicata la superficie corretta e non 249 metri quadrati. Ho però con grande sorpresa appreso oggi da un gestore di locali e quindi verificato su Google che il locale Chalet del Valentino ha continuato imperterrito la sua attività nei mesi di Gennaio e Febbraio 2017″.

Il consigliere Morano sottolinea che  “sono state organizzate almeno otto serate (5 Gennaio, 7 Gennaio, 14 Gennaio, 21 Gennaio, 27 Gennaio, 28 Gennaio, 11 Febbraio, 18 Febbraio 2017) ed altre due sono in programma il 22 Febbraio e il 25 Febbraio 2017. Tutto ciò pone alcuni seri interrogativi ai quali dovrà necessariamente rispondere l’amministrazione”.

 

Morano chiede dunque alla Giunta: 

a) A quale titolo i vecchi (o nuovi) gestori continuano ad occupare i locali dello Chalet del Valentino?

b) Come può il Comune avere consentito l’occupazione anche temporanea dei locali senza un regolare contratto e senza che fosse indetta una gara? Si tratta infatti pur sempre di beni comunali.

c) Come mai il Comune non ha verificato se è stata data esecuzione all’ordine di demolizione emanato dai competenti uffici comunali?

d) Chi ha autorizzato lo svolgimento dell’attività in assenza di un titolo che legittimasse l’esercente a occupare i locali?

e) Come mai non sono stati effettuati controlli da i competenti uffici (Polizia Municipale, Siae)?

f) E se fosse successo un incidente chi rispondeva dei danni; come può essere stipulata e operare una copertura assicurativa in assenza di un contratto di affitto e di una regolare autorizzazione dello svolgimento dell’attività?

“In relazione a questa a dir poco imbarazzante vicenda occorre innanzi tutto chiedersi: ma gli assessori Rolando e Sacco si parlano? Ed ancora, – osserva Morano – l’Assessore Sacco (e gli uffici competenti a rilasciare le autorizzazioni necessarie per lo svolgimento delle attività) sapevano che il contratto di affitto era scaduto il 31 Dicembre 2016, come pubblicamente affermato dall’Assessore al Bilancio il 20 Febbraio 2017? Ed infine, l’Assessore Sacco e l’Assessore Rolando verificano l’operato dei loro uffici?” Secondo il notaio-consigliere “quanto sta accadendo relativamente allo Chalet del Valentino ed in Comune è molto grave e di ciò si dovrà necessariamente interessare la Magistratura. Ma credo che anche gli elettori del Movimento Cinque Stelle debbano riflettere e porsi delle domande ed in particolare chiedersi se gli attuali assessori della Giunta Pentastellata interpretano e danno attuazione al loro programma di gestire in modo corretto e trasparente il bene pubblico”.

 

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