Arsenale della Pace, il Sermig punta sull’ accoglienza delle donne in difficoltà

di Paolo Pietro Biancone *

 

Si chiama Nuova Accoglienza il primo impegno del 2018 del Sermig –Arsenale per la Pace, Servizio Missionario Giovani, nato a Torino nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero, insieme a sua moglie e a un gruppo di amici e che porta soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali e ha realizzato oltre 77 missioni di pace in Paesi in guerra quali Libano, Rwanda, Somalia, Iraq, ex Jugoslavia ecc. Sarà Matteo Baronetto, chef stellato del Ristorante Il Cambio, a sostenere il progetto, preparando una cena per 200 invitati presso il Sermig – Arsenale della Pace, mettendo la sua preziosa competenza a servizio della solidarietà. L’intero incasso sarà utilizzato per portare a termine la nuova struttura recettiva per l’accoglienza di donne in difficoltà che bussano alla porta dell’Arsenale della Pace. Al termine della cena – in programma il 9 febbraio prossimo – si terrà un’Asta solidale con maglie di Juventus, Torino, Inter, Milan. L’accoglienza femminile del Sermig, che nel tempo ha realizzato oltre 3mila interventi di sviluppo nei 5 continenti e vive di giorno in giorno grazie al contributo di migliaia di volontari, è stata aperta nell’ottobre del 1998, registrando oltre 13mila passaggi. Di fronte al crescente numero di donne sole immigrate senza casa e in cerca di un lavoro e italiane in situazioni di precarietà economica, nasce l’esigenza di aprire un’accoglienza notturna femminile che offrisse al maggior numero possibile di donne un’accoglienza in un luogo sicuro, in locali puliti, affinché chi si trova senza casa possa consumare almeno un pasto caldo al giorno, la colazione, usufruire della doccia, della lavanderia e di un posto letto per la notte. “Nel tempo – dicono dal Sermig – il confronto con l’aumento di richieste di accoglienza da parte di donne italiane e immigrate con bisogni complessi, quindi più fragili (incinta, malate, dimesse dai reparti psichiatrici, maltrattate, sfruttate, con bambini) e il desiderio di offrire risposte adeguate e flessibili consone ai reali bisogni delle persone ci ha più volte portato a cambiare i criteri e le modalità di accoglienza. La nostra attenzione si è concentrata in modo particolare su tutte quelle situazioni che, per motivi diversi, non rientrano nei percorsi di tutela dei servizi sociali territoriali”. Attualmente il Sermig è, in grado, di offrire quotidianamente ospitalità a 55 donne sole e/o con bambini negli spazi dell’Arsenale e negli alloggi e strutture esterne. A ciò si aggiungono 24 posti per donne sole o con bambini nella struttura sita all’interno dell’Arsenale della Pace di Torino. Spazi insufficienti, che hanno stimolato nuove ambizioni: il progetto è destinare la ristrutturazione dell’ultimo padiglione dell’ex Arsenale militare assegnatoci a locali per l’accoglienza di donne sole e con bambini in situazione di maggior fragilità, prevedendo di poter offrire ospitalità complessivamente a 37 persone.

Più precisamente:

-ospitalità serale- notturna (16-8.00) a 17 donne sole in stanze da 2, 3, 4, 6 persone, ognuna con servizi;

-ospitalità residenziale a 20 donne sole o con bambini in stanze doppie o al massimo triple dotate di servizi.

Per entrambe le accoglienze sono previsti spazi comuni come la lavanderia, la sala mensa e la sala tv, il soggiorno, una sala giochi per i bambini e un angolo cucina. Lo scopo del servizio di accoglienza che viene offerto tra le mura dell’Arsenale della pace è affiancarsi alla persona che sta vivendo un momento particolarmente delicato e difficile proponendo un intervento costruttivo affinché la precarietà non diventi la normalità di vita.

 

 

*Professore ordinario di economia aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

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