Il sabato del villaggio tra turisti e delusi

Storie di città / di Patrizio Tosetto

Per rendere bello e suadente il sabato ci deve essere il sole. Soprattutto ora che siamo a maggio. Il sole combatte gli stati d’ansia, rende allegri .Ti mette in pace con te stesso. Poi noi a Torino abbiamo uno dei centri storici più belli d’Italia. E il nostro Bel Paese è tra i più belli del mondo.  Una volta si diceva sintesi tra cultura, bellezza e storia. Ci aggiungiamo il Po è rischiamo di rasentare la perfezione. Sabato il sole c’era. E c’erano due realtà  distanti tra loro, distanti solo 50 metri. Due realtà non contrapposte, ma neanche complementari. Non si vedevano, non si osservavano, semplicemente si ignoravano. Forse non sapevo della loro reciproca esistenza.  Facce di un cubo che oserei definire sfaccettature di una personalità di questa nostra bellissima città.  La prima si distendeva per tutta via Po, piazza Castello e via Roma.  Frotte di turisti che scendevano dai pullman che parcheggiavano ai Giardini Reali o a Parco Michelotti. Naturalmente chiassosi. Addirittura orientali nel testimoniare che un pezzo di mondo è arrivato anche qui. Ed è arrivato non per imparare come produrre, ma semplicemente perché la città è bella. Poi la coda ai musei, dietro a guide con ombrellini per farsi seguire e piccoli megafoni per raccontare e farsi sentire.  Frotte di studenti in gita con la gioia suggellata da questo Sole. In piazza dell Erbe, invece, a Palazzo di città  in una sala riunioni improvvisata tanto ma tanto arrabbiata con la Sindaca Appendino perché sono molti i delusi. Capitanti  da Eleonora Artesio si sono succeduti interventi di riprovazione.  L’Appendino non pensa alle perferie, non pensa agli svantaggiati, non pensa all’assistenza, non pensa agli emarginati. E poi  forse ci siamo accorti solo ora che anche lei ha fatto l’accordo con i poteri forti! Saltellante come suo solito l’onorevole Giorgio Airaudo che “benedice” con la sola presenza l’iniziativa. Tanti arrabbiati e pochini i giovani. Ed allora io propongo un gioco chiaramente surreale. Mischiare le due realtà. Non voglio confutare le critiche alla sindaca. Ma un po’ di allegria non guasterebbe. Questi turisti ci fanno capire che Torino è bella. Ci fanno comprendere che non siamo più e non possiamo essere più la città fabbrica .E fanno capire all’ Appendino che maggiore pulizia non guasterebbe. Che i tagli alla spesa lineari sono stati un errore. Che  cultura e storia non sono alternativi alla società manifatturiera da dove arriviamo.  Debbono essere complementari. Cara Sindaca, in allegria una costruttiva critica: per ora ciò che ha promesso in campagna elettorale non l’ha fatto. Questi turisti fan ben sperare e capire che molto è stato realizzato in passato. E le contestazioni che molto deve essere ancora fatto. Speriamo di non perdere ciò che abbiamo e di conquistare ciò che possiamo essere.

(Foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto

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