Il primo passo verso la medicina di genere

medico sanitaLa medicina di genere intende indagare sulle relazioni tra l’appartenenza sessuale e di genere e l’efficacia delle terapie nel trattamento di determinate patologie

La Giunta regionale, su proposta degli assessori Monica Cerutti e Antonio Saitta, ha deliberato durante la riunione del 5 dicembre la costituzione del “Tavolo permanente di lavoro e confronto sulla medicina di genere”, atto in continuità con gli obiettivi del Piano regionale di prevenzione 2014-2018.

La medicina di genere intende indagare sulle relazioni tra l’appartenenza sessuale e di genere e l’efficacia delle terapie nel trattamento di determinate patologie. La Regione ha così intrapreso un percorso per la valorizzazione di una medicina attenta alle problematiche bio-culturali, che possa implementare percorsi di ricerca, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione eque dal punto di vista del genere e che riconoscano il dato scientifico della disciplina, incentivando formazione e conoscenza.

Numerosi gli obiettivi che si pone la nuova struttura: collaborare alla messa a sistema dell’ottica sanitaria di genere nella prospettiva del Piano regionale per la prevenzione; favorire l’inserimento del tema medicina/salute di genere nei fondamentali della Città della Salute; elaborare proposte e progetti a sostegno delle funzioni regionali di programmazione socio-sanitaria; proporre ed organizzare momenti formativi, di approfondimento e/o sensibilizzazione; contribuire alle azioni di comunicazione della Regione proponendo temi e argomenti da inserire sul sito istituzionale; favorire la condivisione di un linguaggio comune rispetto ad un approccio orientato al genere; stimolare la condivisione delle esperienze nel rispetto della specificità di ogni componente; individuare linee progettuali e percorsi comuni; sostenere la continuità delle buone prassi; agevolare la creazione e il rafforzamento delle reti sociali, formali e informali.sanita
A farne parte saranno l’Osservatorio cittadino sulla salute delle donne, la consigliera di parità regionale; la Commissione regionale per le Pari opportunità l’Università di Torino-Dipartimento di Scienze cliniche e biologiche l’Ordine dei Medici, il Centro studi Pensiero femminile, la Fondazione Medicina a misura di donna, il Cirsde, Chil, Cisl e Uil. La composizione potrà essere successivamente integrata.

L’importanza della delibera, sostiene Monica Cerutti, assessora alle Pari opportunità, deriva dal fatto che “è ancora troppo poca l’attenzione sul tema della medicina di genere e sulla complessità generata dalle differenze. Si tratta di mettere in campo un nuovo strumento di appropriatezza delle cure mediche. Tra gli uomini e le donne piemontesi non è ancora chiara l’importanza di percorsi di prevenzione e cura che tengano conto delle specificità di genere. Dobbiamo moltiplicare i momenti di riflessione e le opportunità di informazione ai cittadini e alle cittadine mettendo a sistema le diverse iniziative portate avanti in questo ambito sul nostro territorio. È chiaro che un’analisi di genere approfondita ci potrà dare indicazioni puntuali utili a definire in modo più efficace le nostre azioni di prevenzione”.

L’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, aggiunge che “la medicina di genere rappresenta un obiettivo strategico per la sanità pubblica ed è destinata ad avere un ruolo sempre crescente. La costituzione del tavolo è un fatto positivo per rafforzare percorsi di ricerca, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione e sollecitare le istituzioni ad intraprendere anche in ambito regionale un percorso per il riconoscimento scientifico della disciplina, incentivando formazione e conoscenza. In Piemonte negli ultimi anni si sono avviate alcune interessanti esperienze che intendiamo valorizzare”.

Gianni Gennaro – www.regione.piemonte.it
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