Il mercato di Corso Palestro / Valdocco

Le bancarelle sono distribuite tra via Cernaia e via Garibaldi, al centro di un’area pedonale circondata da alti platani che incorniciano elegantemente tutta la via

 
Dopo aver fatto visita al Giardino Martini, oggi parleremo di un altro mercato in piano centro, vicino alla stazione di Porta Susa e a due passi dalla Cittadella, cioè il vivace mercato di Corso Palestro. Le bancarelle sono distribuite tra via Cernaia e via Garibaldi, al centro di un’area pedonale circondata da alti platani che incorniciano elegantemente tutta la via, e, in primavera ed estate, colorano ed ombreggiano la zona mercatale, sempre assai frequentata, dato il vasto assortimento di prodotti ed articoli vari. Ma, prima di addentrarsi tra i banchi, il Bar Nostradamus (già Caffè Cernaia) offre ottime idee per rifocillarsi a dovere; affacciato sui portici di fronte all’omologa Caserma Cernaia, il locale conserva nella prima sala l’elegante arredamento del 1927, largamente ispirato ai modelli di fine ottocento: vediamo infatti il bancone, il banco-cassa e la boiserie in legno su tutta la fascia perimetrale e sul pilastro centrale, realizzati dalla ditta Chiappa. A questo punto possiamo immergerci nel nostro giretto in corso Palestro, che offre, oltre al mercato, altri spunti di sicuro interesse. Per esempio, in uno dei bei palazzi che si affacciano sul corso si trova il Collegio Artigianelli, oggi meglio conosciuto con il nome di Engim Piemonte, centro di formazione professionale che opera in campo nazionale ed internazionale; tale istituto deve le sue origini a Don Giovanni Cocchi, che dal 1849 si cimenta in un’impresa davvero meritevole: raccoglie ed ospita orfani e ragazzi poveri per insegnare loro un mestiere: da qui, il nome “Artigianelli” del Collegio, proprio per evidenziare la formazione professionale dell’istituto, che infatti vanta laboratori per calzolai, fabbri, ebanisti, tipografi, falegnami, elettricisti. Sempre facenti parte del Collegio e degne di nota sono la scuola “Don Reffo” di pittura/scultura e la tipografia, dove a partire dal 1876 si stampa “La voce dell’operaio” (oggi “La voce del popolo”). Un altro edificio della zona – sito in via Garibaldi angolo corso Valdocco – merita attenzione, per essere stato dapprima la sede della Gazzetta del Popolo, poi, in tempi più recenti e sino al 2016, ha ospitato la sede dell’azienda L’Oréal (che attualmente si trova in via Alfieri 11), come si vede dal’insegna, ancora incisa sui muri esterni. Proseguendo per corso Valdocco, non si può non menzionare il Museo della Resistenza (inaugurato nel 2003), che ha ha sede nel palazzo dei Quartieri Militari di San Celso, costruito su disegno di Filippo Juvarra nel 1716; lo stesso palazzo ospita l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e il Centro internazionale di studi Primo Levi. L’allestimento permanente “Torino 1938 – 1948. Dalle Leggi Razziali alla Costituzione” rievoca, attraverso un’originale installazione multimediale, la vita quotidiana durante la guerra, l’occupazione tedesca, la Resistenza e il ritorno alla democrazia, attraverso immagini, suoni e voci: insomma, un vero tesoro, tutto da visitare! Infine, merita un cenno la Caserma Cernaia, ubicata proprio di fronte all’inizio di Corso Palestro. Progettata per essere la sede della legione allievi del corpo dei Carabinieri Reali, è dedicata alla vittoriosa battaglia avvenuta il 16 agosto 1855 tra le forze franco-piemontesi e quelle russe durante la guerra di Crimea (1853-56): invero, il nome Cernaia deriva dal termine russo chernyy che significa “nero” ed indicava il nome del corso d’acqua che scorreva nella pianura teatro della battaglia. La caserma venne costruita nel 1864 su un terreno appena liberato dalla demolizione delle fortificazioni urbane, la cui unica traccia ancora oggi esistente è costituita dal mastio della Cittadella, recentemente restaurata ed adibita ad eventi vari.
 

Rugiada Gambaudo

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