Il fascino discreto dell’acquerello

rabbione piacentiniPer la cura di Luigi Castagna e Giuliana Cusino, prosegue sino a domenica 19 febbraio (orari: sabato e domenica dalle 15 alle 19), presso la galleria “Arte per Voi” di Avigliana (piazza Conte Rosso), la mostra “Oh, gli acquerelli!”, giunta alla sua terza edizione – “questa tecnica pittorica non cessa di meravigliarci”, sottolinea Cusino presentando l’esposizione -, che vede a confronto sei artisti, Anna Borgarelli, Andrea Gammino, Anna Maria Palumbo, Elena Piacentini, Rosa Quaglieri e Mara Zennaro, diversi per temi, per immediatezza, per il modo di accostarsi al foglio bianco, per la delicatezza o per la più forte nettezza del tratto, per la sensibilità personalissima che mettono in campo nella realizzazione dei colori, tutti uniti nella sicurezza imprescindibile del gesto pittorico.

rabbione zennaro

Di Anna Borgarelli da tempo si ammirano la delicatezza con cui rappresenta le proprie sensazioni, gli oggetti inanimati raccolti dalla memoria, divenuti diafani, i suoi fiori semplici e abbandonati, con tratti quasi impercettibili, come di Anna Maria Palumbo continuano a piacere i paesaggi, incorniciati tra le barche del porticciolo del lago o i casolari intravisti tra gli alberi e, ancora, le tranquille distese d’acqua che rispecchiano l’animo dell’artista, capace di arrivare alle armoniche distese liquide di “Luci rosate” e di “Serenità” e di trasmettere a chi guarda i suoi stessi sentimenti. Convincono allo stesso modo la sfrontatezza (“Tutt’alata”) e il classicismo (“Angelone”) di Andrea Gammino, che portano in sé un qualcosa di inquietante, di interrogativo da non trascurare. Mara Zennaro si affida rabbione palumbonuovamente ai paesaggi, che fotografano in immagini lontane il ponte posato sul fiume o la grande chiesa ripensata in un più verde paesaggio collinare o la basilica (“Superga dal Meisino”) intravista dietro le nebbie, con il bianco delle nevi fresche, di un paesaggio autunnale, ricco e addormentato nei suoi colori bruni, bello, con la sua buona dose di deciso fascino, in quell’albero spoglio posto solitariamente in primo piano. Il mare, l’inseguirsi delle scogliere, la vegetazione che s’allunga verso l’azzurro, le dune sorprese nel vento e nella solitudine della fredda stagione sono i soggetti trattati con immediata e autentica efficacia da Rosa Quaglieri, mentre con piena maturità e con il desiderio di guardare verso spazi totalmente differenti opera Elena Piacentini, che non soltanto omaggia Monet o “racconta” un impercettibile orizzonte (“La linea rossa”) ma “scolpisce” inquieti e giganteschi “Stati mentali”, grigi e slabbrati, immagini fantastiche richiamate da altri mondi, o un ipotetico abbraccio di volti giovanili, “Hic et nunc”, lo studio realissimo di sentimenti, di due animi incerti, tra abbandono e disperazione. Un piccolo capolavoro di introspezione, un tema difficile ed estraneo alle strade abituali, reso con appassionata maestria.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini, dall’alto:

Elena Piacentini, “Hic et nunc”, acquerello su carta, cm. 60 x 60, 2015

Mara Zennaro, “Torino – Gran Madre”, acquerello su carta, cm. 25 x 35, 2015

Anna Maria Palumbo, “Mattino sul lago”, acquerello su carta, cm. 31 x 24, 2011P

 

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