I taxisti torinesi lanciano la loro “app”

I taxisti chiedono alla Regione di regolare il mercato delle “app” come Uber o Blabla car e insistono affinché l’Ente intervenga per riappropriarsi delle competenze sulla normativa di riferimento, ora in capo alle province. Questo, in sintesi, quanto emerso nell’audizione dei rappresentanti delle associazioni sindacali, delle società e delle cooperative operanti nel settore taxi in seconda Commissione (Trasporti), presieduta da Nadia Conticelli. Il fine dell’audizione era quello di meglio comprendere le esigenze del settore e della sua eventuale riorganizzazione alla luce dei nuovi servizi “app” e della discussione sulla proposta di legge 173, Interventi di promozione della mobilità condivisa, presentata dal M5s. In attesa dei risultati dell’indagine dell’Antitrust sulla regolarità di alcune di queste applicazioni, è stata messa in evidenza la necessità di combattere l’abusivismo. Si chiede poi di tutelare chi è in possesso della licenza e agisce nell’ambito della legalità, come la neonata Wetaxi, “app” che consente di prenotare e condividere taxi in tempo reale, frutto della collaborazione tra Wetaxi – startup del Politecnico di Torino – e Taxi Torino, nata dalle storiche cooperative torinesi Radio Taxi 5730 e Pronto Taxi 5737: la piattaforma consente di trasformare il servizio di trasporto urbano garantito dai taxi in una piattaforma di mobilità intelligente con calcolo della tariffa, possibilità di prenotazione e pagamento via applicazione e possibilità di condividere la corsa e risparmiare. Nel corso della seduta, inoltre, i rappresentanti di Mytaxi, già attiva a Roma e a Milano, ha annunciato l’imminente lancio anche a Torino. “Si è trattato di una discussione interessante e utile – ha dichiarato Conticelli al termine dei lavori – che ci consentirà di poter agevolare con gli strumenti normativi idonei e nelle nostre competenze, le nuove esigenze di salvaguardia della professionalità dei taxisti e degli utenti, consentendo così di ampliare la platea di coloro che utilizzano questo mezzo di trasporto che può, a buon diritto. Ciò è importante soprattutto in una regione come la nostra, molto rarefatta e con un’area metropolitana concentrata, per diventare un appoggio al sevizio di trasporto pubblico per alcune fasce orarie e per alcuni utenti”.

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ctagliani – www.cr.piemonte.it

foto: il Torinese

 

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